«È vero che la commissione Antimafia ha prodotto, con lo spirito giusto, atti importanti, ma è anche vero che lì dentro alcune forze non sono mai state presenti. Invece sui temi di contrasto alle mafie è necessario liberarsi di ogni etichetta e unire le forze. Vorremmo potere vedere in commissione Antimafia tutte le forze politiche presenti». Lo ha detto don Luigi Ciotti nel suo intervento conclusivo alla plenaria degli stati generali antimafia promossa a Roma da Libera. «Da un lato si annunciano codici etici e dall'altro si cerca l'eccezione al momento di applicarli - ha aggiunto don Ciotti -. Dobbiamo evitare la putrefazione del potere, ma il cambiamento non può arrivare se viene ostacolato dall'alto». Durante il suo intervento, il fondatore di Libera ha annunciato di voler inviare i documenti elaborati dai gruppi di lavoro di Libera durante i seminari di Contromafie a tutti i deputati e senatori. «Continua a mancare una visione di insieme tra la lotta alle mafie e l'impegno per una giustizia sociale, ma il potere mafioso cresce assieme a disuguaglianze e povertà - ha proseguito don Ciotti -. I percorsi di liberazione in Italia non sono ancora terminati». «Quella spinta propulsiva che ci ha accompagnato in molti contesti si è esaurita, per qualcuno l'antimafia è diventata un mestiere, ma non può essere una carta di identità che si tira fuori a seconda delle circostanze. Etica e politica devono camminare insieme - ha concluso - noi vogliamo stare con quella politica che crede nell'etica, ma Libera non appartiene a nessun partito e nessun partito provi a metterci l'etichetta». «Senza un sistema giudiziario efficiente - ha detto l'ex procuratore Giancarlo Caselli - è un'illusione potere avere giustizia e verità e in questo non aiuta una normativa della prescrizione/impunità che tutto azzera».