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28/10/2014 10:05:00

Controllo della filiera del pesce spada. Scattano i sequestri a Mazara e Marsala

Il titolare di una ditta di Marsala, A. P., 54 anni, è stato denunciato per frode in commercio; sequestrati 24 pesce spada, 28 tra esemplari di tonno rosso e due tonni “alletterati”, per un totale di circa 1.700 chili.

E’ il bilancio dell’operazione “Spada vivo” condotta dagli uomini della Capitaneria di porto di Mazara del Vallo, su disposizione della direzione marittima di Palermo. Elevate anche dieci multe per 30 mila euro. I controlli hanno interessato tre ditte.

La Guardia costiera ha accertato che a bordo di automezzi refrigerati diretti al porto di Palermo si trova pesce privo della documentazione attestante la provenienza.

Le indagini hanno permesso di accertare anche che si stava tentando di vendere a una ditta del centro Italia parte del tonno rosso con una fattura recante la falsa dicitura di tonno alalunga.

E’ nell’ambito di questo accertamento che è stato denunciato A. P. Le multe, invece, sono state elevate ai titolari delle società di autotrasporto per la detenzione di prodotto ittico in tempi vietati, la mancata tracciabilità e la commercializzazione di tonno rosso in assenza del documento di cattura.

Lo scorso settembre invece il personale della Guardia costiera di Palermo ha sequestrato 62 esemplari di tonno rosso, per un peso complessivo di 2.162 chilogrammi, del valore di circa 11 mila euro. Multato il comandante di un motopesca, iscritto presso l’ufficio marittimo di Porticello, fermato per un controllo a circa un miglio a largo di Capo Gallo. Elevata una multa di 4mila euro. Ecco il comunicato della Guardia Costiera:


 Nell’ambito della più vasta operazione “Spada Vivo”, disposta dalla Direzione Marittima di Palermo allo scopo di sanzionare la pesca, la detenzione e la commercializzazione di pesce spada del Mediterraneo nel periodo di fermo stagionale, la Capitaneria di Porto di Mazara del Vallo ha pianificato una serie di  controlli sulla filiera della pesca, con particolare attenzione alle società di autotrasporti, punti dove il prodotto ittico è accentrato e spedito in tutta Italia.

Aveva origine così l’operazione complessa di polizia marittima attuata il 21 ottobre scorso quando personale militare dipendente procedeva al controllo parallelo di tre ditte.

Si accertava quindi che a bordo di automezzi refrigerati diretti al Porto di Palermo, per il successivo imbarco, erano pronti a partire vari esemplari di pesce spada, tonno rosso e altri prodotti ittici per lo più privi della documentazione attestante la provenienza.

Nella fattispecie, l’operazione nel suo complesso portava al sequestro di 24 esemplari di pesce spada, 28 esemplari più svariati filoni di tonno rosso, 2 esemplari di tonno alletterato, per un totale di circa 1.656 Kg di prodotto ittico.

Emergeva inoltre che si stava tentando di vendere ad una ditta del centro Italia parte del tonno rosso con fattura recante la falsa dicitura di tonno alalunga. Ciò per tentare di far entrare nel mercato un prodotto la cui pesca e commercializzazione è fortemente limitata dalla legislazione comunitaria al fine di preservarne gli stock ittici. L’accertamento pertanto portava alla denuncia di A.P. di anni 54, titolare di una nota ditta di Marsala che aveva emesso la fattura, per frode nell’esercizio del commercio.

Venivano inoltre notificati, ai titolari delle società di autotrasporto, verbali amministrativi per un valore complessivo di circa 30.000€, per detenzione di prodotto ittico in tempi vietati, mancata tracciabilità e commercializzazione di tonno rosso in assenza del documento di cattura.

Per la quasi totalità del prodotto ittico sequestrato, il Dipartimento di Prevenzione Veterinaria dichiarava la non idoneità al consumo umano a causa dell’impossibilità di accertarne la provenienza. Per tale prodotto ittico era pertanto disposta la distruzione.