La Regione Siciliana ha dato delle concessioni demaniali che fanno molto discutere a Favignana. Sono quelle che riguardano la Lega Navale, un’area da 7 mila metri quadrati, su cui c’è la volontà di fare una sede che ha tutto l’aspetto di una attività commerciale, con gazebo, bar, area lounge, divanetti chic e quant’altro. A volte sembra che in nome del turismo si facciano troppe concessioni. Gianfranco Zanna, direttore di Legambiente Sicilia, a voi questa vicenda non quadra, perchè?
Noi stiamo facendo una battaglia sull’uso delle coste in Sicilia. Favignana non è l’unica ad essere investita da questa scellerata gestione del patrimonio costiero siciliano con una eccessiva privatizzazione portata avanti dalla Regione solo per fare cassa senza guardare nel merito dei progetti che si presentano.
E senza guardare i diritti dei cittadini.
Soprattutto. Perchè il mare e la costa sono patrimonio di tutti, non solo di pochi che strumentalizzano una legge per rendere fruibile il mare facendo attività commerciali. Il tutto a danno anche di chi ha attività commerciali del tutto legali lontane dal mare. La legge sulla tutela della costa entro la fascia dei 150 metri dal mare non consente di costruire certe strutture. Infatti ristoranti, bar, pub, dovrebbero nascere lontani dal mare. Ma in alcuni casi viene aggirata la norma costruendo attività del genere sul mare.
Entriamo nel caso Favignana. Cosa c’è di particolare in questa vicenda?
E’ uno dei pochi Comuni che ha approvato da tempo il Pdum, che è il piano di utilizzo del demanio che ogni comune dovrebbe avere. Favignana l’ha approvato, l’ha inviato alla Regione per l’approvazione definitiva, ma l’assessorato Territorio e Ambiente lo tiene in un cassetto da alcuni anni.
Perchè non dà l’ok secondo lei?
Semplice. Quel Pdum dà delle regole precise decise dalla comunità di Favignana rappresentata dal consiglio comunale. Una comunità che si è scelta come gestire il mare. La Regione non lo approva perchè deve fare cassa. Preferisce dare nuove concessioni in maniera indiscriminata e scellerata approvando le proposte che le arrivano. Quella della Lega Navale colpisce ulteriormente. Conosciamo le finalità delle attività che la Lega Navale fa in giro per la Sicilia. Spesso abbiamo collaborato assieme. La nostra Goletta Verde è stata spesso ospite nelle banchine gestite dalla Lega Navale. A Favignana però si è andato oltre, sia nelle dimensioni della concessione sia nel merito del progetto presentato.
La Lega Navale di Favignana però ha replicato dicendo “ma noi facciamo anche tante iniziative importanti, di volontariato”.
A noi non risultano tutte queste attività. Ma eventualmente per queste attività servono 7 mila metri quadrati di autorizzazione? C’è bisogno di una banchina per far attraccare le barche dove la gente di Favignana va a fare il bagno? C’è bisogno di solarium, bar, ristoranti? Non credo che questa sia la mission della Lega Navale. Per fare tutto quello che dicono di aver fatto c’è bisogno di molto meno.
Favignana non è nuova a queste vicende. C’è ad esempio quella dell’elipista vicino al mare. Ogni volta che vengono fuori queste storie la replica è sempre la stessa: “volete bloccare lo sviluppo dell’isola”. Legambiente come risponde a queste critiche?
Non si vuole comprendere che il turismo sta cambiando. La gente ha meno tempo e meno soldi per andare in vacanza. I siciliani fanno le vacanze in Sicilia e durano non più di una settimana, 10 giorni. In questo arco di tempo la gente vuole stare bene. Non vuole trovare caos, vuole un mare pulito, una costa efficiente, servizi adeguati. Qualcosa sta cambiando. E’ fortemente in crescita il turismo culturale e naturalistico. Favignana, Marettimo e Levanzo sono una straordinaria opportunità. Allora invece di continuare a richiamare le flotte di invasori dell’isola andiamo a qualificare questo turismo. Favignana è sede di una delle Aree marine protette più importanti. Speriamo che diventi anche un parco naturalistico. Questo è il vero turismo su cui bisogna scommettere. Siamo per il turismo, ma di qualità e che rispetti il patrimonio naturalistico.