La Sicilia resta nel tunnel. Cedono gli investimenti e la fiducia degli imprenditori e la regione perde altri 37.000 posti di lavoro, con un tasso di disoccupazione che sfiora il 23%, peggio che nel resto del Paese. Nella prima parte del 2014 e’ dunque proseguita la fase recessiva. Le aziende hanno segnalato un calo della spesa per gli investimenti in tutti i settori principali. Nei primi nove mesi dell’anno la quota di imprese industriali con fatturato in riduzione, ha superato quella delle aziende con ricavi in aumento. Nello stesso periodo e’ continuata la flessione dell’attivita’ produttiva per l’edilizia e il fatturato nei servizi privati non finanziari e’ diminuito per circa la meta’ del campione. Il quadro emerge dall’aggiornamento congiunturale sullo stato dell’economia siciliana della Banca d’Italia.
«La Sicilia attraversa una situazione congiunturale difficile e la ripresa ancora non si vede -spiega il direttore della sede palermitana di Bankitalia Antonio Cinque- la fase di recessione che ha interessato la Sicilia dal 2007 continua ed e’ gia’ costata tanto in termini di Pil, intorno al 13%, e di occupazione». Un quadro «fragile» che «spiega anche perche’ le imprese investono poco e riducono gli investimenti». Vanno meglio il turismo e i trasporti in relazione al traffico aeroportuale.
La Sicilia potrebbe intercettare la debole ripresa attesa tra fine anno e il primo tremestre 2015, ma questa resta per lo piu’ una speranza se e’ vero che sono rimaste deluse le previsioni riferite all’anno in corso. Nella prima parte del 2014 e’ proseguito il deterioramento del mercato del lavoro regionale che perdura dal 2007. Nel primo semestre 2014 gli occuopati sono diminuiti del 2,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, circa 37.000 unita’. La contrazione e’ stata piu’ forte per i lavoratori autonomi (-3,6%) rispetto a quelli dipendenti (-2,5%). Se nell’industria si e’ avuto un modesto recupero del numero degli occupati (1,2%), la forza lavoro impiegata e’ diminuita nelle costruzioni (-7,2%) e nei servizi (-2%). Il numero dei siciliani in cerca di occupazione e’ salito di oltre 27.000 unita’ nel primo semestre (+7,5%). Il tasso di disoccupazione e’ aumentato di quasi due punti percentuali, al 22,9%, superiore al Mezzogiorno e al Paese. Si riduce nei primi nove mesi dell’anno del 4,2% il ricorso alla cassa integrazione guadagni da parte delle imprese per effetto della componente ordinaria (-24,9%), mentre e’ cresciuta la cig straordinaria e in deroga. Saldo negativo nel settore del commercio, con una contrazione di 1.900 piccole imprese. Crollano dell’11,1% le esportazioni, a fronte di un calo del 2,8% nel Mezzogiorno e dell’1,3 riferito alla media nazionale. Notizie positive sul fronte del turismo: nei primi sei mesi del 2014 i flussi verso l’Isola sono aumentati. In particolare, le presenze degli stranieri rispetto al medesimo periodo del 2013 sono aumentate del 10,8%, soprattutto nelle strutture extra-alberghiere; la spesa dei turisti stranieri ha consolidato la tendenza di crescita in atto dal 2011 (17,4%). Nei primo 8 mesi del 2014 il traffico aeroportuale nei principali scali siciliani e’ aumentato a fronte della stazionarieta’ del 2013. Il numero di voli e’ cresciuto del 5,6%, i passeggeri del 7,4%. Le variazioni sono state positive sia per i voli nazionali sia per quelli internazionali, con una dinamica migliore per questi ultimi. Tra gli scali, il piu’ vivace e’ risultato quello catanese.