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23/11/2014 03:44:00

Trapani, l'associazione "A misura d'uomo" non aderisce alla manifestazione del 25

 «La delibera del Consiglio comunale di Trapani che allinea, sia pure parzialmente, e solo dal 1 gennaio 2015, il “gettone di presenza” dei consiglieri allo stato pre-“sforamento Patto di Stabilità” è tanto legittima quanto eticamente inopportuna poiché avviene in un momento di grande sofferenza sociale ed economica del Paese ».

A sostenerlo l’Associazione “A misura d’Uomo” che ha deciso di prendere posizione sulla vicenda e di non aderire alla manifestazione #gettateilgettone del prossimo 25 novembre.

«Gli sprechi della politica vanno ricercati altrove – sostiene “A misura d’Uomo” -, a cominciare dagli strani rapporti di lavoro, olenti di assunzione fittizia, che impegnano alcuni consiglieri comunali, curiosamente assunti da amici e parenti all'indomani della propria elezione ed i cui oneri, per decine e decine di migliaia di euro, sono a carico della Città di Trapani. Sono questi gli sprechi sui quali l’associazione invita i cittadini, l'Amministrazione e, s’è del caso, la Procura della Repubblica, a vigilare».

«Sul punto, – prosegue “A misura d'Uomo” – si fa attendere l’opinione dei concittadini deputati regionali in merito alla proposta avanzata da altri deputati¹ di revisione della Legge regionale 30/2000, che regola proprio le indennità dei consiglieri comunali, al fine di creare dei meccanismi di contenimento degli abusi».

«Nè – aggiunge l’associazione – minore impatto sperequativo viene espresso dalla ingiustificata pratica dei “Premi di Produttività”, elargiti a dirigenti e funzionari senza una, sia pure apparente, spiegazione, come, peraltro, denunciato dal presidente della Corte dei Conti, Maurizio Graffeo, proprio oggi»

«Sempre attenti alla legalità ed alla trasparenza della azione della Pubblica Amministrazione ma insensibili alle suggestioni degli agitatori delle piazze per non esserne strumentalizzati – conclude l’associazione “A misura d’Uomo” – troviamo, nel caso di specie, contraddittorio contestare l’azione politica, certamente inopportuna, del Consiglio Comunale Trapanese e tacere inspiegabilmente di fronte alla medesima azione politica posta in essere dal sindaco, dagli assessori e dai consiglieri del Comune di Erice, avvenuta già lo scorso aprile, con decorrenza retroattiva e col pagamento anche degli arretrati».