I comuni della Valle del Belice sul piede di guerra, per dire «basta» all'Imu sui terreni agricoli. Domenica hanno tenuto un'assemblea al Castello Grifeo di Partanna.
Il Coordinatore dei sindaci del Belice, il sindaco Nicolò Catania, ha espresso forte preoccupazione per l'economia del territorio Belicino, a causa dell'ulteriore giro di vite manovrato dal governo nazionale a danno delle tasche dei cittadini. L'esenzione Imu, che finora agevolava un grande numero di comuni del territorio belicino, con la nuova disposizione normativa, ora rimarrà in vigore solo per pochissimi comuni, penalizzando i territori del Belice. «Un fatto molto grave — ha dichiarato Nicola Catania — è il perverso meccanismo di introito delle previsioni di gettito, che lo Stato effettua in danno degli enti locali. Il Ministero, ha già autonomamente ridotto i trasferimenti degli enti locali di un importo ritenuto pari al gettito presunto, calcolato secondo criteri poco oggettivi e certi».
Alla manifestazione hanno partecipato cittadini, titolari di attività produttive, organizzazioni sindacali del settore agricolo e gruppi politici per discutere sul provvedimento che graverà ulteriormente sui bilanci comunali e su tutte le aziende agricole della Valle del Belice. Sei milioni e mezzo di tagli alle esenzioni che ora dovrà colmarsi con l'Imu. Una tassa che va nella direzione opposta alle promesse fatte dal governo nel territorio belicino il 20 gennaio scorso, in occasione dell'anniversario del terremoto della Valle del Belice. Il Comune di Partanna subirà un taglio di ulteriori 447.890,19 euro, il comune di Salemi di 744.666,25 euro, il comune di Poggioreale di 143.952,62 euro e così tanti altri comuni.
I ventuno sindaci oggi saranno a Roma dal ministro Lupi per ribadire la loro contrarietà ad un provvedimento che rischia di affossare gli agricoltori.