"Rimango colpita e amareggiata per le numerose segnalazioni che mi sono pervenute per i ritardi burocratici del nostro Comune. Mi riferisco ad alcuni, e sottolineo alcuni e non tutti i cui nomi farò al Sindaco, burocrati comunali che intendono il loro lavoro non come un servizio per la collettività ma come un potere di prevaricazione e abusi nei confronti dei cittadini i quali pagando le tasse consentono a questi burocrati di percepire i propri stipendi. Mi sono attivata per comprendere meglio le condizioni e l'ambiente di lavoro, e se da un canto si comprende che il Comune ha insufficiente dotazione organica, dagli altri punti di vista c'è malcostume e un'organizzazione inefficiente. Per quel che è nei miei poteri e nelle mie competenze ho già elaborato e presentato in commissione un regolamento sui procedimenti amministrativi che, spero, andrà a sostituire quello in vigore ormai fuori norma. Preciso che la legge 241/1990, che regola il procedimento amministrativo e il diritto di accesso ai documenti della pubblica amministrazione è stata più volte modificata, in modo più sostanziale dalla Legge 69/2009 e dalla Legge 104/2010. L'ultimo intervento normativo è quello del Dl 69/2013 che ha introdotto, a livello sperimentale e solo per i procedimenti che riguardano le imprese (avvio ed esercizio di impresa), un indennizzo forfettario a carico della pubblica amministrazione in caso di ritardo sul termine massimo di conclusione del procedimento. Già la Legge 69/2009 aveva previsto in modo chiaro il diritto ad ottenere il risarcimento del danno derivante dal mancato rispetto di tale termine".
Questo è quanto dichiarato dal Consigliere Comunale Joselita D'Annibale, presidente della I^ Commissione Consiliare, al momento della presentazione della propria proposta di deliberazione consiliare del nuovo regolamento sui procedimenti amministrativi.
RANDAZZO. In riferimento ai fatti accaduti sabato sera per le vie del centro cittadino, nel quale un gruppo di soliti noti ha letteralmente messo in atto un "far-west" nel cuore della vita notturna mazarese, ecco una nota del consigliere comunale di maggioranza Giorgio Randazzo:
Conosciamo tutti le molteplici difficoltà che affliggono il Paese, dalla crisi economica a quella secondo me più delicata quale la crisi identitaria dei cittadini che sfocia inesorabilmente in un ulteriore crisi di valori importanti e imprescindibili quali la legalità, il rispetto del territorio , dell'essere umano e delle istituzioni tutte. Ma cosa accade quando i cittadini , muniti o meno di senso civico e buona volontà, non vengono rispettati delle istituzioni?
Cosa ancor più grave se queste istituzioni chiamate in causa, rappresentano coloro i quali che dovrebbero garantire la sicurezza e l'incolumità fisica di tutti (alla basa di un stato di diritto, democratico e repubblicano ), uomini e donne, giovani e anziani, indistintamente ?
Si costringe i cittadini a pensare , che questa non è una Repubblica e che il modo migliore per ottenere giustizia e aver riconosciuto un torto subito è quello più semplice di farsi giustizia da soli ed assumersi le responsabilità che ne conseguono.
Vengo al dunque. E' da mesi che assistiamo al dilagare della microcriminalità in Città, da furti , scippi e rapine fino a danni al patrimonio di ogni genere e alle persone. Questa è una città da grandi ambizioni, ma in fin dei conti è una comunità di soli 50.000 abitanti circa, del quale conosciamo fatti , cose e persone.
Pure le pietre conoscono quella banda di delinquentelli di basso rango che stanno svaligiando in lungo e in largo villette, esercizi commerciali e ed edifici pubblici, le stesse pietre conoscono questi rami secchi della società che rendono le serate mazaresi un inferno per chi vorrebbe staccare la spina dai problemi quotidiani solo per fare pochi passi magari in compagnia dei propri cari.
Non è tollerabile l'atteggiamento permissivo, rinunciatario in evidente ritardo e quindi inefficace, degli addetti ai lavori con il compito di garantire la nostra incolumità. Alla politica il compito di potenziare gli strumenti, ma alla coscienza di questi, spetta l'obbligo morale di applicare gli strumenti normativi in vigore e un profilo di uomini di legge e non di semplici cittadini intimoriti. Di tutte questa serie di considerazioni , me ne assumo- per come ho sempre fatto- la totale responsabilità, forte di interpretare il sentimento della stragrande maggioranza dei cittadini onesti di questo Paese e il senso dell'Istituzione del quale mi onoro di essere parte integrante.
Un Consiglio Comunale serio e di alto profilo ha l'obbligo di affrontare questi temi. Mi riservo di fare ulteriori osservazioni nella prossima seduta di Consiglio Comunale prevista per il 18/12, nel quale chiederò a tutto il Consiglio, nella persona del Presidente Rag. Vito Gancitano di scrivere al Prefetto e al Questore sui fatti accaduti nel recente passato che di certo non sono stati i primi e non saranno gli ultimi.
Sono stanco, o lo sono anche i cittadini, di non potere dare risposte in tal senso. Questo comune ha fatto la sua parte con l'installazione della videosorveglianze e con molteplici iniziative che a breve verranno messe in campo anche dal sottoscritto, ad altri tocca fare adesso e non domani la propria parte.