I politici indagati per le spese pazze all’Ars. Le dimissioni del sindaco di Marsala Giulia Adamo. I fatti di cronaca, le sparatorie in centro a Marsala, le morti tragiche sulle strade trapanesi. Il porto e i blitz antimafia in provincia di Trapani. Sono alcune delle principali notizie di questo 2014 che sta per finire.
Ha tenuto tutti sulle spine per un anno intero. Pendolari, studenti fuori sede, lavoratori, strutture ricettive, ristoranti, operatori turistici. E’ la trattativa Ryanair-Airgest per l’aeroporto di Trapani Birgi. Quella per non far scappare via la compagnia irlandese dallo scalo di casa nostra. E’ stato un anno di incontri, tante polemiche, ricerca dei fondi per non far crollare il castello.
Tutto sembrava essere risolto ad inizio anno, quando, dopo una trattativa estenuante, era stato siglato l’accordo di co-marketing tra Airgest e Ryanair. Co-marketing, ovvero: “noi ti diamo i soldi, tu, Ryanair, non vai via da qui”. Ma non è finito tutto con una stretta di mano, perchè la compagnia irlandese, qui, ha avuto il coltello dalla parte del manico per tutto questo tempo. L’accordo per i servizi di marketing e promozione del territorio con la società Airport Marketing Service Limited. Si tratta del "trucchetto" necessario per non fare andare via Ryanair dall'aeroporto di Trapani - Birgi. Un contratto da svariati milioni di euro l'anno con cui i Comuni si impegnano a fare pubblicità nei mezzi della compagnia irlandese (il sito e la rivista di bordo). Un meccanismo ai limiti della legalità, dato che un ente pubblico, o un consorzio di enti pubblici, non può finanziare direttamente una compagnia area, e lì dove è successo (Alghero, Verona) la Commissione Europea ha aperto delle procedure di infrazione.
L'intesa è stata sottoscritta preliminarmente lo scorso 23 gennaio a Roma dal presidente della Camera di Commercio di Trapani Giuseppe Pace che ha parlato di un “accordo vitale per le imprese del territorio e per l’intera economia della provincia di Trapani”. Con la Provincia di Trapani abolita e uscita dall’Airgest è stata la Regione ad acquisire le quote e diventare socio di maggioranza dell’Airgest. I soldi, 7 milioni di euro l’anno, di cui più di due milioni di euro devono arrivare dai Comuni della Provincia di Trapani. E qui è cominciato il balletto. Perchè, si sa, Comuni soldi non ne hanno. E soltanto a fine anno si sta riuscendo a completare la colletta per la Ryanair. Marsala e Trapani devono versare la quota maggiore, 300 mila euro a testa. I Comuni della provincia si sono attrezzati come hanno potuto, alcuni hanno messo la tassa di soggiorno per racimolare i soldi.
In tutto ciò, gradualmente, ci si è accordi che qualcosa non andava. Anche dopo la firma dell’accordo. I voli che diminuivano, la programmazione che non era all’altezza degli altri anni, e la Ryanair che piano piano sta puntando su Palermo e Comiso. Da gennaio a settembre di quest'anno all'aeroporto Vincenzo Florio sono arrivati 1.266.440 passeggeri.
Per la stagione “Summer 2015″ di Ryanair Trapani risulterà penalizzata. Mentre sul nuovo scalo di Comiso vengono riconfermate sei rotte su sette, l’aeroporto “Vincenzo Florio” ne perde altre sei.
Il sentore lo hanno avuto gli imprenditori del turismo: “qui Ryanair ci sta facendo il pacco”. Semplice, si viene a capire che i voli potevano essere di più se avessero dato più soldi alla compagnia irlandese. Agli operatori preoccupa soprattutto il taglio dei voli internazionali, che è partito già questa estate, perchè sono quelli che portano i turisti e che quindi mantengono l'indotto. L'importo da versare, per i Comuni, è di due milioni di euro l'anno. Ma con un milione di euro in più l'anno (quindi, tre milioni) si avrebbe una programmazione ancora più completa, come quella del 2013, anno definito all'unanimità "eccezionale" da tutti gli operatori turistici.
Ryanair dal canto suo ha fatto capire più volte che può fare a meno di Trapani, se non ci sono soldi. Perchè i Comuni ancora non hanno del tutto versato i soldi. I bilanci sono arrivati molto in ritardo, e le quote sono state deliberate con molta difficoltà.
Nel frattempo Airgest aumenta il capitale, per essere più forti. Ma l’aumento di capitale non ha risolto tutti i problemi della società che gestisce l’aeroporto di Trapani-Birgi. Sono quasi 7 milioni di euro che i soci hanno deciso di versare per lanciare un’operazione di sviluppo dello scalo. La fetta maggiore è della Regione Siciliana, che detiene il 49% delle quote e con questo aumento di capitale sociale dovrà versare 3 milioni circa. Una ricapitalizzazione che è arrivata dopo tante riunioni dei soci. E che arriva in un momento non proprio felice per l’Aeroporto. Perchè nonostante questo c’è la Ryanair che bussa per i soldi dell’accordo di co-marketing per mantenere i flussi verso Birgi. Ma continua ad insistere un problema di trasparenza all’Airgest. Con la Regione Siciliana azionista di maggioranza, che ha messo oltre 3 milioni di euro per l’aumento di capitale, con le quote dei comuni per non far scappare la Ryanair, l’Airgest non può più essere inadempiente alle norme sulla trasparenza. L’Airgest è una società basata su soldi pubblici, dei contribuenti, per questo motivo adesso deve cominciare a rendere pubblico come vengono spesi questi soldi.Perchè al momento di trasparenza ce n’è ben poca. La norma vuole che le società a partecipazione pubblica mettano online spese, bilanci, incarichi, consulenze, stipendi dei dirigenti. Sul sito dell’Airgest non c’è nulla di tutto questo. La poca trasparenza è in linea con tutto quello fatto in questo anno di trattative con la Ryanair. Un accordo ai limiti della legalità, una imposizione ai Comuni, già messi male, la Ryanair che sembra tirare il pacco a tutta una collettività, che in quell’aeroporto vede una delle pochissime opportunità di reddito di questo desolatissimo territorio.