Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
09/01/2015 18:39:00

Partanna: un’Epifania tra le epoche conclude la Festa d’inverno 2014

I  partannesi ed i molti visitatori che hanno raggiunto Partanna la sera dell’Epifania, in poche ore, ed a distanza di poche centinaia di metri, hanno vissuto un vero e proprio viaggio tra le epoche, immergendosi prima nell’atmosfera mistica, ma al tempo stesso allegra ed animata,del Presepe vivente nell’antico e suggestivo quartiere di San Rocco; ed in un secondo momento, a serata inoltrata, in quella dei ricchi costumi d’epoca del Gran Ballo dell’Epifania , che si è svolto nella cornice medievale del Castello Grifeo. Si è concluso così, con un bilancio più che positivo, il ricco cartellone della Festa d’inverno, iniziata prima di Natale, tra tombolate, trenini di Babbo Natale, racconti di cantastorie, spettacoli teatrali, seminari, giornate di solidarietà con gli anziani ospiti della Casa di riposo Riggirello, ed i bambini della Casa-famiglia Renda Ferrari.

Tutte le associazioni presenti sul territorio si sono trovate coinvolte: dalla Pro-loco al gruppo Akkappottati, all’Another way ; ma anche semplici cittadini, che animati di buona volontà, si sono organizzati mediante i gruppi di facebook dedicati a Partanna.

Il Presepe vivente nel 2014 ha vissuto la sua prima edizione (e speriamo che sia la prima di tante altre), dopo moltissimi anni che non veniva più inscenato. Ed è stato rappresentato nei giorni 23 e 26 dicembre, e 6 gennaio.

Tutto è nato da un’idea lanciata sul gruppo fb “Sei di Partanna se…”(già promotore di felici iniziative come il libro “Partanna ‘mpinta a mala banna” ed il Calendario 2015),e tutto è stato organizzato con tenacia ed umiltà, nel giro di poco più di un mese, da un gruppo di cittadini che si sono riuniti, col patrocinio ed il sostegno dell’amministrazione comunale, sotto il nome di “Li picciotti di lu Prisepi”. La location scelta è stata quella del quartiere popolare cinquecentesco di San Rocco, in cui le case demolite dopo il ’68,sono state sostituite da un giardino pensile, costituito da terrazze a degradare e scalinate. Quindi, luogo ideale, scelto con attenzione, per valorizzare al meglio quello che si voleva rappresentare. Ed il risultato finale, anche con la collaborazione dei panifici e delle aziende alimentari locali, è stato eccellente. Un presepe curato nei particolari come un gioiello in miniatura, in cui non mancava nulla: c’erano tutti i personaggi, dalla lavandaia, alla pastaia, dal calzolaio, alla venditrice di frutta, al venditore di stoffe; dal vinaio, che nell’osteria, offriva il vino ai visitatori, ai pastori che hanno offerto tuma fresca e calda “zabbina” (la ricotta col siero), preparata al momento in una capiente “quadara”, al panettiere che serviva “pani cunzatu” appena sfornato e condito con olio nuovo. E naturalmente non poteva mancare un delizioso bambino di pochi mesi riscaldato dall’alito di un vero bue e di un vero asinello, animali che hanno fatto compagnia a galline, pecore e muli. A fare da contorno al presepe, il mercatino natalizio ed i presepi realizzati in vari materiali ed esposti nella meravigliosa chiesa di San Rocco, aperta dopo tempo, per l’occasione.

Al Castello invece, è andata in scena la Dodicesima notte, quella che nei versi di Shakespeare è la notte dell’Epifania, l’ultimo dei dodici giorni che seguono il Natale. E sono stati proprio i versi di Shakespeare, declamati dal giullare di corte (l’attore-ballerino Alessandro Burzotta) a dare inizio alle danze della nutrita Compagnia nazionale di danza storica Harmonia suave (90 componenti) ,guidata dalla maestra-coreografa Carla Favata.

La Compagnia nazionale è nata per opera di Nino Graziano Luca, conduttore-attore, e patron di numerose manifestazioni, ed oggi ha sedi in tutto il Lazio, nelle Marche, in Liguria, in Puglia ed in Sicilia. La Compagnia organizza in tutta Italia, ed oltre, balli storici in castelli e palazzi nobiliari, in particolari occasioni come il Carnevale o il Gran Ballo di Sissi a Palazzo Brancaccio a Roma.

L’ambasciatrice della Compagnia nazionale in Sicilia, è proprio la signora Carla Favata che dirige da trent’anni una scuola di danza a Mazara del Vallo, ed ha riunito al Castello di Partanna, danzatori sia professionisti che semplici amatori, provenienti da Palermo, Catania, Trapani e Siracusa, dove si trovano le altre sedi siciliane della compagnia.

La sera dell’Epifania lo spettacolo offerto al pubblico , tra sfavillanti e curatissimi costumi, si è articolato in due momenti: una prima parte con abiti e danze rinascimentali; ed una seconda con costumi e balli ottocenteschi.

Alla fine, anche il pubblico presente, a partire dal sindaco e dagli amministratori tutti, è stato coinvolto nelle danze,ballando con i ballerini in costume, ed in maniera coinvolgente e gioiosa, mazurke, valzer, quadriglie e marce Roma. Il calore ed il divertimento sono stati tali che il sindaco ha promesso che farà di tutto per permettere l’apertura di una sede della scuola anche a Partanna, occasione che porterà anche all’organizzazione di balli a tema , come una serata gattopardiana, e che porterà a valorizzare ulteriormente Partanna.

Ci auguriamo che questa diventi l’occasione giusta (come promesso anche in questo caso, dal sindaco Nicola Catania),per celebrare un personaggio partannese, sconosciuto ai più, e cioè colei che ha ispirato realmente il personaggio di Angelica de Il Gattopardo (come si legge nel romanzo autobiografico di Fulco di Verdura, Estati felici): Maria, figlia del garibaldino sindaco di Partanna (poi deputato del neonato parlamento nazionale), don Vincenzo Favara, uomo molto colto, ma volutamente caricaturato dal nobile Tomasi di Lampedusa nel personaggio di Sedara (l’assonanza dei cognomi è chiara). Maria divenne principessa di Niscemi sposando Corrado di Valguarnera, che si cela invece, sotto la figura di Tancredi. Ma di loro parleremo più diffusamente in un altro momento.

Enza Adriana Russo