Paolo Agate, 62 anni, ex consulente tecnico del Comune di Marsala ma anche di procure e tribunali di mezza Sicilia, nel 2012 al centro di uno scandalo per avere vinto il concorso di responsabile del Cup dell’Asp presentando titoli di studio falsi, dovrà restituire le somme incassate (53.158 euro), oltre alla rivalutazione monetaria, gli interessi legali e le spese legali di due gradi di giudizio. La Sezione giurisdizionale della Corte dei conti ha infatti respinto (sentenza 469/AP/2014) il ricorso presentato dai suoi legali contro il pronunciamento emesso un anno fa dai giudici di primo grado.
La vicenda risale al 2011 quando l’Asp di Trapani bandì la selezione per l’incarico, a tempo determinato, di responsabile del Centro unico prenotazioni. Su undici candidati, Agate risultò l’unico in possesso dei requisiti richiesti vantando una laurea in Scienze statistiche e la frequenza di due corsi di formazione. L’8 settembre l’uomo fu assunto come dirigente con uno stipendio mensile di circa 5 mila euro. Avviati i controlli sulla regolarità della documentazione prodotta, l’università di Palermo comunicò però che Agate non aveva mai conseguito la laurea. Si scoprì che, invece, aveva solo un diploma di geometra. Il 25 giugno 2012 il direttore generale dell’Asp ne dichiarò la decadenza dall’incarico, denunciandolo alla Procura della Repubblica. Il procedimento penale si concluse nel 2013 col patteggiamento della pena di 20 mesi, con la condizionale.