Mandare in prepensionamento 2.500 dipendenti regionali nel prossimo triennio e assumerne 890, per un risparmio «tra dare e avere» di oltre 62 milioni di euro. È un piano ambizioso, basato su un sistema di pesi e contrappesi, la norma sul turn over nell’amministrazione regionale inserita nella prossima Finanziaria, su cui sta lavorando l’assessore all’Economia Alessandro Baccei. Manovra che conterrà tutta una serie di tagli alla spesa pubblica regionale, necessari affinchè Roma inizi ad allentare la morsa sulla Sicilia, come ha sottolineato il sottosegretario Delrio durante la sua visita a Palermo.
Sulla base della fotografia scattata dal dipartimento della Funzione pubblica e dal Fondo pensioni, se andasse in porto il piano di prepensionamento di 2500 burocrati nei prossimi tre anni il costo del personale si ridurrebbe di ben 93.481 milioni. Risparmi che consentirebbero di assumere in tre anni (a partire dal 2016) 890 nuovi dipendenti, per i quali la Regione spenderebbe 31 milioni 107 mila euro. Si tratterebbe di assunzioni di personale precario, che da anni aspetta di essere stabilizzato e che, secondo i calcoli del governo, non dovrebbe appesantire le casse pubbliche, considerato che il pagamento dei nuovi assunti verrebbe assorbito dai risparmi provenienti dai prepensionamenti.
Il calcolo è presto fatto. A fronte, dunque, di 93 milioni di calo della spesa, la Regione ne spenderebbe 31 per assumere 890 persone, con un «risparmio» di oltre 62 milioni. Ecco in dettaglio delle cifre contenute nell’articolo 42 della prossima manovra Finanziaria: in caso di prepensionamenti, quest’anno la spesa del personale si ridurrebbe di 44 milioni 511 mila euro, nel 2016 di 22 milioni e 800 mila, mentre nel 2017 calerebbe di 26 milioni 170 mila.