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22/01/2015 07:00:00

A Marsala e Trapani ci sono insegnanti che truffano con la legge 104. Indagini in corso

 Rischia di esplodere anche in provincia di Trapani il “bubbone” degli “abusi” che sarebbero stati compiuti dietro lo schermo della legge 104/92. Quella che consente ai dipendenti pubblici di ottenere tre giorni di permesso al mese, ma soprattutto la sede di lavoro nella propria città, per assistere familiari ammalati gravi o invalidi. Un esposto-denuncia è stato, infatti, presentato alle Procure di Marsala e Trapani, all’ufficio scolastico provinciale e al prefetto dagli oltre 100 insegnanti che qualche mese fa hanno costituito un “Comitato contro gli abusi della legge 104/92”. Gli insegnanti, residenti in provincia, ma titolari in altre zone della Sicilia, chiedono che si facciano adeguati controlli sui loro colleghi che lavorano nelle città di residenza grazie al fatto di essere “assistenti” (almeno sulla carta) di familiari in situazione di handicap. In genere, anziani genitori o suoceri. Infatti, proprio a causa dell’inamovibilità di chi dichiara di assistere ammalati gravi o portatori di handicap, chi lavora nelle altre province non riesce ad ottenere l’avvicinamento a casa. Pur essendo di ruolo da tanti anni ed aver maturato alti punteggi. “Nella nostra provincia, così come in altre provincie siciliane – si legge nell’esposto - il diritto alla mobilità esiste solo sulla carta. In provincia di Trapani, il numero di insegnanti che usufruisce di tali benefici è altissimo; negli ultimi 5 anni sono stati effettuati movimenti solo ed esclusivamente di insegnanti che godono dei benefici della legge 104/92”. Gli autori della denuncia affermano di non voler mettere in discussione il diritto di chi realmente assiste familiari invalidi, ma a loro giudizio “appare inverosimile e sicuramente suscita dubbi e sospetti un numero così alto di persone con malattie invalidanti e affetti da patologie tali da essere dichiarati handicappati”. Alla magistratura si chiede, quindi, di accertare eventuali casi di falsi invalidi o falsi assistenti. Per i denuncianti occorre, pertanto, “evitare che falsi invalidi possano approfittare di tali benefici compiendo innanzitutto un reato e una truffa ai danni dello Stato e dei cittadini italiani, truffa che diventa una vera negazione del rispetto del diritto altrui”. “Se la legge quadro n. 104/92 – si prosegue - nasce per tutelare le persone invalide affinché non sia loro negato il diritto all’uguaglianza e alla pari dignità sociale, secondo i dettami della nostra Costituzione, ciò non comporta che i cittadini non invalidi non debbano godere degli stessi diritti. Se un Ufficio Scolastico Provinciale , esplicazione territoriale dal Ministero dell’Istruzione, riserva tutti i posti destinati ai trasferimenti interprovinciali solo al personale tutelato dalle disposizioni normative contenute nella L.104/92, di fatto, si impedisce ai docenti o altro personale scolastico, regolarmente immesso in ruolo da svariati anni , che ha maturato negli anni punteggi relativi ad anzianità di servizio, a titoli culturali o altre situazioni personali contemplate dalla normativa, di potere usufruire della possibilità del trasferimento nella propria provincia di residenza , fatto che assume la consistenza di una negazione di un diritto . Pertanto, si chiede una reale certezza del diritto per tutti i cittadini , come dovrebbe essere in un Paese Democratico . Alla luce di quanto sopra esposto, riteniamo che la Magistratura prima di ogni altra istituzione debba effettuare i dovuti controlli. Una commissione medica imparziale, formata da medici possibilmente non trapanesi, potrà sottoporre a visita medica tutti questi fruitori della legge 104 negli ultimi 5 anni fino ad arrivare alla giusta conclusione: handicap sì o handicap no. E’ necessario effettuare indagini e controlli sul personale che ha già ottenuto il trasferimento presentando tali certificazioni, è necessaria una seria attività di verifica circa la sussistenza delle condizioni richieste dalla normativa ed un’eventuale revoca delle agevolazioni e dei vantaggi ottenuti al venir meno di tali condizioni”. Su questo fronte, indagini sono già state condotte dalla magistratura ad Agrigento, “dove è venuto alla luce – si ricorda in un precedente comunicato del comitato - un giro di false invalidità che grazie a medici compiacenti e grazie al pagamento di somme in denaro, molta gente riusciva ad ottenere privilegi”. Alla fine dello scorso anno, gli insegnanti che hanno dato vita al comitato, riunitisi a Marsala, avviarono una raccolta di firme da inviare al prefetto e al dirigente dell’ufficio scolastico provinciale invocando “una revisione delle certificazioni presentate negli ultimi anni dai docenti aspiranti ai trasferimenti, utilizzazioni e assegnazioni provvisorie”.