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26/02/2015 18:44:00

San Vito, il Comune nega concessione nella zona dell'Isulidda

 Non verrà realizzato nessun insediamento turistico-commerciale nella zona dell’Isulidda, spettacolare tratto di costa ai piedi dell’abitato di Macari. L’amministrazione comunale di San Vito ha, infatti, deciso in tal senso proponendo una formale opposizione al rilascio delle concessioni, richieste al Demanio regionale, presentate da due distinte ditte. Le due richieste, una avanzata dal gruppo “Emme Vacanze” per la concessione di un’area demaniale di quasi 250 metri quadrati per occupare due manufatti già esistenti, uno specchio d’acqua e suolo demaniale, la seconda presentata dalla ditta “Business One” è relativa a 2.500 metri quadrati fronte mare. In una dichiarazione stampa il sindaco Matteo Rizzo sottolinea come si tratti di “richieste legittime ma del tutto contrastanti con il Piano di utilizzo del Demanio marittimo, il Pudm, e col vigente Piano regolatore e, soprattutto, con la volontà dell’amministrazione di preservare l’ambiente e le testimonianze antropologiche in esso inserite da qualsiasi stravolgimento”.
Da qui la decisione della Giunta comunale di approvare le due delibere con le quali si formalizza l’opposizione al rilascio delle concessioni, ribadendo le linee guida in materia di salvaguardia di quella parte di territorio: recupero e salvaguardia del sito di particolare pregio ambientale e naturalistico, e l’intendimento del Comune di realizzare nei due manufatti in oggetto un punto di informazione e attività turistica gestito direttamente dall’Ente, nonché un punto di primo soccorso a tutela della salute dei fruitori delle attività di balneazione dell’intero golfo di Macari.
“Questa bellissima costa è già stata danneggiata in zona Bue Marino da un intervento sconsiderato da parte di privati, non consentiremo altre forzature sulla natura”, ribadisce il sindaco Rizzo.
Nell’adottare il Piano di utilizzo del Demanio marittimo il Comune ha indicato chiaramente i suoi obiettivi relativamente all’Isulidda: “il recupero e la conservazione del bene collegato al patrimonio ambientale naturale che si contestualizza in un unicum armonico, in cui è necessario regolamentare i carichi antropici che possono essere determinati da una infrastrutturazione che può diventare lesiva in questo contesto”. Lo stesso piano non consente concessioni di aree vaste con la dotazione di strutture non armoniche all’interno del patrimonio paesaggistico naturale. “Ogni attività deve essere limitata negli spazi, non invasiva e non lesiva rispetto al mantenimento del carattere vincolistico che insiste nella zona”, ribadisce l’assessore al Demanio marittimo Giacomo Pappalardo.