Il Movimento Cinque Stelle di Mazara del Vallo ha presentato tramite il consigliere comunale La Grutta un'interrogazione sull'ufficio del Giudice di Pace. Ecco il testo:
Il sottoscritto consigliere portavoce del M5S Nicolò La Grutta,
in virtù dell’art. 25 del vigente “regolamento sui lavori del Consiglio comunale”,
PREMESSO che la chiusura di questo ufficio ha determinato non pochi disagi ai cittadini, ai professionisti e agli avvocati, che sono costretti ad un dispendio di denaro e tempo per raggiungere l’ufficio del Giudice di Pace di Marsala;
CONSIDERATO che nel decreto Decreto-legge 31 dicembre 2014, n. 192,pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 302 del 31 Dicembre 2014, (c.d. Milleproroghe) disciplina testualmente all’art. 2.1 bis che: «Il termine di cui all'articolo 3, comma 2, del decreto legislativo 7 settembre 2012, n.156, è differito al 30 luglio 2015. Entro tale termine, gli enti locali interessati, anche consorziati tra loro, le unioni di comuni, nonché le comunità montane possono richiedere il ripristino degli uffici del giudice di pace soppressi, indicati nella vigente tabella A allegata al citato decreto legislativo n. 156 del 2012, con competenza sui rispettivi territori, anche tramite eventuale accorpamento, facendosi integralmente carico delle spese di funzionamento e di erogazione del servizio della giustizia nelle relative sedi, ivi compreso il fabbisogno di personale amministrativo che sarà messo a disposizione dagli enti medesimi.»
Tutto ciò premesso e considerato,
Chiede
Alla S.V. se non ritenga opportuno riattivare l’ufficio giudiziario del Giudice di Pace nel territorio di Mazara del Vallo facendosi carico delle spese di funzionamento e di erogazione di tale servizio, eliminando il disagio per via dei costi e del tempo perso, che i cittadini mazaresi professionisti e non, sono costretti a vivere dovendosi spostare a Marsala per chiedere od ottenere giustizia;
se ritiene di adoperarsi nel garantire questo servizio indispensabile atto a garantire a tutti il diritto alla difesa, in conformità al dettato dall’art. 24 comma 3 della Costituzione: « Sono assicurati ai non abbienti, con appositi istituti, i mezzi per agire e difendersi davanti ad ogni giurisdizione.»,