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09/03/2015 06:45:00

Immigrazione. Santangelo: "No a nuovi centri nel Trapanese. Situazione insostenibile"

 Mentre sta per arrivare la primavera, e riprenderanno ad essere più intensi gli sbarchi di migranti in Sicilia, Vincenzo Santangelo, senatore del Movimento 5 Stelle, ha incontrato il Prefetto di Trapani Leopoldo Falco, proprio per parlare dell’accoglienza nel territorio.

 

E’ stato un incontro cordiale quello con Falco. Dopo un lavoro di studio del fenomeno immigrazione, in particolare nel trapanese, e aver visitato circa 15 strutture aperte nel territorio, avevamo chiesto questo incontro con il Prefetto. Abbiamo affrontato le problematiche sull'accoglienza nel nostro territorio.

 

Che tipi di problemi abbiamo con l’accoglienza di immigrati in provincia di Trapani?

 


C'è un numero molto elevato di ospiti all'interno dei centri, che se messi a confronto con altre realtà pongono la provincia di Trapani al primo posto per accoglienza. Il numero di immigrati ospitati è il triplo della provincia di Palermo.

 

La vostra proposta?

 

Con il prefetto abbiamo discusso di mantenere o ridurre la concentrazione in alcune località, come Salemi, la zona di Bonagia, e Valderice. Soprattutto in previsione della primavera e dell'estate. Non aprire altre strutture, non per razzismo ma per qualità dell’accoglienza. In strutture affollate la qualità sarebbe più carente.

 

E' vero anche che l'accoglienza agli immigrati è diventato un business, anche in Provincia di Trapani. Ci sono strutture alberghiere che si sono trasformate in centri di accoglienza.

 

Sono circa 500 le persone che lavorano in questo settore. E' un fattore molto importante che va preso in considerazione. Va letto in maniera incrociata anche con quella che è la vocazione turistica del nostro territorio, parliamo di turismo e poi ci troviamo con questo dato.

 

Ha visitato anche villa Mokarta, a Salemi. Cos'è successo?

 

Quello che è accaduto in molte altre strutture.

 

Gli ospiti hanno protestato per le lungaggini burocratiche per il riconoscimento dello status di rifugiato.

 

La tempistica per dare l'asilo politico richiesto dagli immigrati è molto lunga. Queste persone piuttosto che rimanere 60, 90 giorni, come dovrebbe essere, restano olre 2 anni e mezzo. Tutto ciò diventa inaccettabile.

 

C’è poco personale in Prefettura per sbrogliare le pratiche.

 

Non c'è un piano di integrazione con questi ospiti, la maggior parte di loro non vuole neanche rimanere nel nostro territorio ed è proiettato ad andare in altri paesi. Costringerli a rimanere senza far nulla non è giusto. La vita all'interno di questi centri è molto difficile. O parliamo di integrazione, per chi vuol rimanere, di inserirli realmente nella realtà lavorativa. Ma se io ho un tavolo per 10 persone a casa mia, non ne invito 50, non avrei neanche le sedie. Ed è quello che sta avvenendo da noi.