In una Bologna blindatissima già dalle prime ore del mattino, si è tenuto il corteo - lungo 3 chilometri - per i vent’anni dell’associazione antimafia Libera. Don Luigi Ciotti apre la marcia circondato dai familiari delle vittime di mafia, i cui nomi vengono scanditi dal megafono alla testa del serpentone. Tra questi c’è anche quello di Piersanti Mattarella, fratello del presidente della Repubblica. «Ci hanno rubato la legalità e il senso della parola antimafia» ha detto il leader dell’associazione.
I primi ad arrivare sono stati i sindaci, primo fra tutti il 'padrone di casa', Virginio Merola, che ha dichiarato che oggi Bologna "E' la capitale dell'antimafia, ma anche la capitale di un no alla criminalita' organizzata e alla corruzione". Giunti poi anche Landini, il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, Caselli e Ambrosoli, seguiti da Rosy Bindi.
Al corteo di Libera contro le mafie a Bologna arriva intorno alle 10 anche Susanna Camusso, segretario generale della Cgil. Dalla testa del corteo, Camusso risale contromano il lungo serpentone che dallo stadio si dirige verso piazza VIII agosto. E in mezzo alla foresta di gonfaloni degli enti locali incrocia il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. Tra i due baci e abbracci. Poi, prima di lasciarsi, il ministro si concede una battuta. "Vai dalla parte sbagliata", ride Poletti. "Lo sapevamo...", sorride di ricambio Camusso
Per arrivare in piazza Maggiore c'è voluta più di un'ora, due ore per piazza VIII agosto: ad accogliere lì don Luigi Ciotti centinaia di bambini delle scuole, e semplici cittadini, che lo salutano con un "Grazie don Luigi". Il presidente del Senato Pietro Grasso arriva e abbraccia i parenti delle vittime; in particolare il padre di un agente ucciso nel 1989, Antonino Agostino: Vincenzo, sempre presente alle manifestazioni di Libera, ha 86 anni e una lunga barba, che, ribadisce, si taglierà solo quando avrà giustizia per il figlio. In piazza VIII agosto, piena all'inverosimile, in un silenzio surreale, mentre la gente è con gli occhi chiusi, inizia la lettura dei nomi delle vittime innocenti delle mafie, mentre ancora in migliaia scorrono in via Indipendenza. Dal palco di piazza VIII agosto prende la parola, a nome di tutti i famigliari colpiti da un lutto per mano della mafia, Margherita Asta, che ha perso la madre e i fratelli nella strage di Pizzolungo: "Questa piazza chiede un salto di qualità alla politica. Ogni giorno sia il 21 marzo".
Per Romano Prodi è "una bella giornata, spero per tutta l'Italia, non solo per Bologna. Spero che aiuti le coscienze perché la lotta alla mafia va fatta tutti i giorni. E' uno dei cortei più belli visti a Bologna".
E il presidente di Palazzo Madama Grasso: "Spero che le norme contenute nella proposta di legge sulla corruzione arrivata nell'aula del senato "non vengano annacquate per renderle assolutamente non efficaci". E pensando a quanto è emerso in Emilia-Romagna con l'inchiesta Aemilia sulla penetrazione della 'ndrangheta al Nord, aggiunge: "Le ultime inchieste hanno dato riscontro alle cose che diciamo da anni, non da ora. L'abbiamo sempre detto anche quando ero magistrato e procuratore nazionale antimafia. Ho sempre valutato il pericolo di questo risvolto negativo anche di criminalità organizzata che utilizza la corruzione e non più tanto l'intimidazione"