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28/04/2015 06:30:00

Accordo Airgest-Ryanair. Damiano pronto a tirarsi indietro

 Si apre una nuova frattura nelle vicende che riguardano l’aeroporto di Trapani Birgi e l’accordo di co-marketing siglato tra la società di gestione, l’Airgest, e la Ryanair. Il sindaco di Trapani, Vito Damiano è intenzionato a tirarsi fuori dall’accordo di co-marketing. Un accordo che serve per far restare al Vincenzo Florio la compagnia low cost, e che costa ai Comuni della provincia di Trapani 2,1 milioni di euro e 3 milioni all’Airgest. L’accordo da molti sindaci è stato mal digerito, perchè tutti, in dosi diverse, devono versare delle quote. Quelle più consistenti spettano ai Comuni di Marsala e Trapani, 300 mila euro l’anno a testa. E proprio da Trapani arriva la rottura. Il sindaco Vito Damiano sarebbe pronto a tirarsi indietro, come è emerso nelle scorse settimane. In sede di ratifica dell'accordo di co-marketing per l'anno 2015, nell'ultima seduta dei sindaci, tenuta il 24 marzo alla Camera di Commercio, Damiano si è rifiutato di aderire a nome della città di Trapani.

L’intenzione sarebbe quella di cambiare le carte in tavola a partita cominciata. Perchè i comuni hanno cominciato a versare le quote dello scorso anno, c’è da raccogliere i soldi per il 2015. La programmazione dei voli da parte della Ryanair è stata garantita grazie a questi contributi, che (lo ripetiamo) hanno un dubbio profilo di legittimità in quanto somigliano molto ad aiuti di stato camuffati da contratti pubblicitari. I voli non sono come quelli degli anni passati, sono diminuiti perchè sono meno i soldi che arrivano nelle casse della compagnia irlandese. La storia è questa da quando è cominciata la fase di purgatorio della Provincia Regionale di Trapani, che era azionista di maggioranza dell’Airgest. Adesso è la Regione a detenere le quote dell’ex Provincia, ma i soldi li devono mettere i comuni. Le quote della regione verranno messe in vendita, e questa sarà un’altra storia.
Nel frattempo Damiano prova il colpaccio. L’intenzione sarebbe quella di presentare una sorta di “ contro accordo di Co-Marketing per la salvaguardia dell'aeroporto di Trapani”, avverte il consigliere comunale del Pd di Trapani, Nino Grignano. Una decisione “oltre che tardiva davvero preoccupante, e rischia di mettere ancora più confusione su una questione particolarmente delicata”.
Il comune di Trapani, così come altre amministrazioni, ha cominciato a versare, in bilancio 2014, le somme per il vecchio accordo. Nel frattempo, dice Grignano, “in maniera tardiva cerca di riscrivere le regole del gioco spiazzando totalmente gli altri Sindaci che hanno già preso le distanze” da Damiano.
Il consigliere del Pd si chiede cosa succederà se queste nuove clausole “di cui davvero poco si conosce, non venissero accettate dagli altri interlocutori? Si interromperà l'accordo dei comuni a salvaguardia del nostro aeroporto? Si chiederanno indietro le somme già versate? Come farà il nostro aeroporto a reggere una tale situazione?”
La questione si inserisce a gamba tesa sulla stessa sopravvivenza dell’aeroporto di Birgi. Ryanair potrebbe dirsi stanca dei capricci dei Comuni, della mancanza di un unico interlocutore per sbrogliare gli accordi. Inoltre c’è la questione delle quote Airgest che la Regione dovrebbe vendere. Nelle scorse settimane si era ipotizzata la vendita ai Comuni, che avrebbero avuto una corsia preferenziale, oltre che cedere le quote ai privati, mettendole sul mercato per fare cassa.