Paradossi della Sicilia. Da un lato all’Expo 2015 di Milano si esaltano, tra un allagamento e un imprevisto, i prodotti della regione. Dall’altro lato, però, quegli stessi prodotti non vengono venduti nelle tavole degli stessi siciliani.
All’Expo di Milano Coldiretti esalta la cipolla di Agrigento. Quella piu’ famosa si trova a Giarratana (Ragusa) ma e’ Agrigento a detenere il primato produttivo della cipolla. Con una raccolta che supera i 118 mila quintali su oltre 400 ettari, la provincia dei templi rappresenta infatti il bacino piu’ importante di tutta l’isola. Un ortaggio, la cipolla, che non manca mai nei piatti regionali nonostante il suo forte odore. I prodotti che stimolano l’olfatto, sono alla base della top ten “puzza che piace” presentata dalla Coldiretti all’Expo. L’olfatto e’ infatti il senso che inaugura la mostra dei prodotti alimentari “perfetti nella loro specificita’” e che saranno presentati a rotazione durante l’esposizione mondiale, per marcare la diversita’ alimentare. “Al secondo posto tra le province con piu’ campi di cipolle – rileva la Coldiretti siciliana – si piazza Messina dove se ne producono 33 mila quintali, mentre la zona fanalino di coda e’ Trapani: solo 640 quintali”.Complessivamente in Sicilia la raccolta nel 2014 ha superato i 250 mila quintali. Innumerevoli e variegati gli impieghi di quella che e’ definita una vera e propria farmacia per le qualita’ terapeutiche: oltre ai sali minerali contiene vitamina C, fermenti che stimolano la circolazione e il metabolismo. E’ anche un ottimo disinfettante. Numerosi gli usi in cucina. Nel messinese si mangia addirittura sul pane cruda e innaffiata d’ aceto e alla stessa maniera si consumano anche le code dei cipollotti una tradizione nata nel passato grazie ai meno abbienti. Soffritta regala piu’ gusto a quasi tutti i piatti.
Poi, però, basta girare in un qualsiasi supermercato siciliano per trovare cipolle da ogni parte del mondo, tranne che dalla Sicilia. Quelle che vedete in questa foto sono cipolle vendute in un supermercato siciliano di una nota catena leader in Italia. Provenienza: Australia….
E c’è poco da scherzare. Perchè nella coltivazione delle cipolle in Australia ci sono degli immigrati che vengono sfruttati in maniera irregolare. E sono …italiani. La loro storia l’ha raccontata qualche giorno fa Il Corriere della Sera: 15 mila giovani italiani si trovano in Australia e con un visto di «Vacanza Lavoro» rinnovabile dopo un anno. Molti subiscono ricatti, abusi e perfino violenze sessuali15 mila giovani italiani si trovano nel Paese con un visto di «Vacanza Lavoro» rinnovabile dopo un anno. Molti subiscono ricatti, abusi e perfino violenze sessuali. L’articolo integrale del Corriere lo potete leggere cliccando qui.