Presentato all’Ars un ddl che intende diminuire l'impiego di sostanze diserbanti chimiche nel territorio siciliano. Sempre più agricoltori, infatti, utilizzano il diserbo anche al di fuori delle aree coltivate, ma anche semplici cittadini irrorano gli stessi giardini nei pressi delle loro abitazioni con erbicidi per evitare lo sviluppo delle erbe infestanti. Così denunciano i Cinquestelle all’Ars: “numerosi studi scientifici hanno già dimostrato la relazione esistente tra l’esposizione umana al glyphosate (il diserbante più aggressivo e meno selettivo oggi sul mercato) e l’insorgenza di malattie, disfunzioni e malformazioni”.
“A questo utilizzo indiscriminato, – afferma la parlamentare M5S Valentina Palmeri, prima firmataria del disegno di legge - dobbiamo porre rimedio immediatamente, e l’unica via è quella normativa”. Nello specifico, il ddl mira a limitare l'utilizzo di queste dannose sostanze lungo la viabilità stradale, lungo la viabilità privata costituita da strade poderali, lungo le massicciate ferroviarie, comprese le scarpate di pertinenza delle stesse, nelle aree dove sono presenti allevamenti di animali ed alveari, all’interno delle aree naturali protette e lungo la rete idrica superficiale, sulle sponde di laghi, fiumi, canali e ambienti umidi naturali o artificiali. La pratica del diserbo, nata per il controllo delle commensali in agricoltura, erroneamente considerata come alternativa agli interventi di tipo meccanico, viene oggi sostenuta dalle industrie chimiche che producono, appunto, il glyphosate. “Tra le precauzioni d’uso del diserbante utilizzato, già oggi, - puntualizza la Palmeri - è tassativamente vietato irrorare i bordi dei corsi d’acqua e delle zone umide a causa della sua accertata tossicità, eppure le pompe di veleno che operano lungo le strade e le linee ferroviarie non si fermano di certo di fronte a canali e a collettori posti ai lati dei tracciati”. “Questo parlamento – conclude la deputata Cinquestelle – affronti quanto prima la questione, la via l’abbiamo appena indicata”.