Un viaggio a Lourdes, con il treno bianco dell'Unitalsi. E’ questa l’esperienza, toccante ed indimenticabile, che ha accomunato quattro alunni del Liceo Scientifico "Pietro Ruggieri" di Marsala, che hanno deciso di spendere così i loro risparmi e il loro giovane tempo: in un viaggio "diverso", un "viaggio d'istruzione" in cui la vita imprime nel cuore quello che non s'insegna.
Queste le loro testimonianze:
"Insieme al nostro tutor, Don Davide Chirco, siamo partiti da Marsala il 3 maggio 2015. Eravamo carichi di gioia per questa nuova esperienza, pur sapendo che ci aspettavano 40 ore di treno, e la realtà ha superato le nostre aspettative. Sul treno abbiamo conosciuto persone fantastiche, con cui abbiamo instaurato un rapporto di fratellanza. Arrivati a Lourdes, scesi dal treno, abbiamo avvertito subito una straordinaria sensazione di tranquillità, come se tutti i nostri pensieri negativi fossero volati via. Fin da subito abbiamo aiutato i malati a scendere le valigie, e nei loro occhi leggevamo la vera felicità. Arrivati in albergo, ciascuno di noi e' andato fare il proprio lavoro. Le sorelle si sono recate al refettorio, per preparare al meglio l’accoglienza dei malati, e i fratelli si sono occupati di sistemare nelle apposite stanze i bagagli. Non nascondiamo che all’inizio eravamo “spaventati”, perché essendo la nostra prima volta, non sapevamo bene quello che ci aspettava. Andando in giro per il paese si avvertiva un senso di pace e di tranquillità quasi magica, e l’unico suono che si poteva udire era l’acqua del fiume che scorreva. Anche stando fermi a osservare il cielo con questo sottofondo si potevano avvertire delle sensazioni uniche. Anche alla grotta, pur con tutta la gente attorno, l’unica cosa che attirava la nostra attenzione era la Madonna, emozionante, affascinante, splendente, che trasmetteva calma interiore e conduceva alla felicità.
Davanti a lei tutto si metteva da parte: esistevamo solo lei e noi.
La sera davanti alla nostra Signora, recitando il rosario, sentivamo nel nostro animo soltanto gioia, pace e serenità. In questa esperienza ci hanno insegnato tutti moltissimo; è vero che noi abbiamo aiutato delle persone meno fortunate, ma in realtà sono state loro ad aiutare noi: ci hanno insegnato che nella vita non sono importanti le cose materiali, ma le cose invisibili agli occhi.
E' stato bellissimo, e soprattutto commovente, parlare e fare amicizia con quelle persone, perché sono riuscite a mostrarci una realtà completamente diversa da quella che tutti noi conosciamo: la sofferenza. E’ stata un’esperienza unica e indimenticabile, e la rifaremo sicuramente l’anno prossimo".
(Salvo Pocorobba, Lorenzo Sorrentino, Laura Barraco e Sofia Pipitone, della classe III^G)
"Ringrazio l'UNITALSI e Don Davide, l'assistente spirituale dello sportello d'ascolto della nostra scuola - dice il Dirigente Scolastico - Fiorella Florio - Attraverso i colloqui con i ragazzi Don Davide e' riuscito a toccare la loro sensibilità risvegliando la capacità di donarsi, senza riserve, nel servizio per coloro che ne hanno bisogno. Mi piace pensare che Marilena Tranchida, l'indimenticabile collega che istituì nella nostra scuola lo sportello d'ascolto, che le è stato dedicato quando ci ha prematuramente lasciati, da un posto che non e' qui sicuramente guarda al "suo" sportello e a questi ragazzi con orgoglio".