E’ stato presentato il progetto di valorizzazione dell’uva da tavola ‘Viviana, l’uva italiana’, iniziativa finanziata dall’Unione Europea e promossa da Italia Ortofrutta – Unione Nazionale, che da decenni punta all’aggregazione tra produttori del settore. ‘Viviana’ si inserisce in questo percorso, stimolando la sinergia tra operatori del settore uva da tavola per promuovere la competitività e la qualità dei prodotti immessi nel mercato. Sono 12 le Organizzazioni di Produttori (OP) che hanno deciso di aderire al progetto, pronte a riconoscersi e farsi conoscere dal mercato tramite un marchio comune, tutte provenienti da territori vocati alla coltivazione di questo particolare prodotto, precisamente Puglia, Sicilia e Basilicata. Uno dei punti di forza di Viviana è la volontà di portare nei supermercati un prodotto 100% Made in Italy. ‘Viviana’ è un progetto che fa cultura sul prodotto uva da tavola, ottimizzandone l’ampiezza della gamma dell’offerta, l’alto livello qualitativo e, non ultimo, il valore del saper fare dei produttori coinvolti, tutti provenienti da Puglia, Sicilia e Basilicata, territori vocati alla coltivazione di uva da tavola. Una cultura che non può e non deve andare perduta, specie in un contesto di crisi occupazionale come quello che il paese al momento attraversa. Un’occasione quindi per valorizzare il Sud Italia e la sua economia, che potrebbe trarre giovamento da iniziative assimilabili a ‘Viviana’, volte a sviluppare i fattori vincenti del territorio senza snaturarlo.
Una scelta precisa di valorizzazione del settore, che cerca di opporsi con una strategia di inclusività alla forte crisi che da qualche anno lo attraversa. I consumi infatti sono calati senza sosta: solo nel 2010 le famiglie italiane acquistavano annualmente 8.254.164 tonnellate di ortofrutta l’anno, scese a 8.187.742 nel 2011, a 8.023.756 nel 2012 per arrivare alle 7.843.229 tonnellate del 2013 (fonte Ismea). Riassumendo, nell’arco di 13 anni (dal 2000 al 2013) il consumo medio di ortofrutta è calato di 138 chili a famiglia, e gli acquisti sono passati da 461 chili a 323 chili.
“Cultura di prodotto, inclusività, valorizzazione: sono questi i perni che reggono l’intero progetto ‘Viviana’ – spiega Vincenzo Falconi, direttore di Italia Ortofrutta – Unione Nazionale –. La crisi economica ha attraversato il nostro settore in maniera capillare, per questo è necessario creare nuovi valori, rendendo visibile il nostro prodotto attraverso un marchio unico in grado di comunicare al consumatore informazioni utili ad accrescere il valore dell’uva da tavola. I produttori che hanno deciso di partecipare al progetto ‘Viviana’ – prosegue Falconi – immettono sul mercato uva di prima scelta, superando così la criticità legata alla frammentazione dell’offerta. Questo è il modo migliore per uscire dalla crisi che ha colpito tutti: produttori, consumatori e grande distribuzione”, conclude.
Il marchio ‘Viviana’ riunisce quindi alcune delle migliori organizzazioni esclusivamente italiane di produttori per sviluppare nuove relazioni con la Gdo in un’ottica di partnership. Le OP coinvolte infatti sono in grado di fornire un approvvigionamento costante sia dal punto di vista temporale che di qualità, valori che certamente possono contribuire alla fidelizzazione del cliente. Ed è proprio questo uno dei punti di forza di ‘Viviana’: portare nei supermercati un prodotto 100% made in Italy e mettere a sistema una serie di plus che le Organizzazioni dei Produttori coinvolte potevano già vantare, ma che vedranno potenziate grazie al marchio ‘Viviana’.