Anche in Sicilia si parla di reddito di cittadinanza, e, soprattutto, di lotta alla povertà. E’ stato presentato un disegno di legge di iniziativa popolare sull’integrazione al reddito contro la povertà assoluta, lanciato dal centro Pio la Torre. Nei prossimi tre mesi alcune organizzazioni, tra cui la Cgil, saranno impegnate in questa battaglia per la giustizia sociale assieme alle segreterie regionali dil Cisl e Uil, Confindustria, Caritas, Libera, l’Anci.
“Come Camera del Lavoro – dice il segretario di Palermo Enzo Campo – saremo in prima fila nella raccolta di firme. Quest’iniziativa è di fondamentale importanza come forma di contrasto alla mafia: togliendo le persone dal bisogno, le affranchiamo dalle pressioni clientelari e dal voto di scambio, che insistono sul nostro territorio, in particolare nei quartieri più disagiati. E oggi è solo il primo momento all’interno di un cammino: è necessario una politica di welfare pensata per assicurare tutti i servizi e le forme di inclusione sociale che servono a garantire il diritto di cittadinanza agli abitanti e alle famiglie più povere e in difficoltà”.
“Dai risultati elettorali, prima in Grecia e adesso Spagna, emerge con chiarezza l’insufficienza della linea politica europea rispetto al contrasto alla poverta’ e alla disoccupazione”. Lo dice in una nota il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta.
“L’Europa della ripresa non puo’ essere solo quella che punta alla crescita del Pil in una logica esclusivamente rigorista, ma soprattutto quella che guarda allo sviluppo, alla crescita delle imprese e di nuovi posti di lavoro. Se l’Europa non vuole sgretolarsi, deve affrontare misure urgenti in termini di reddito cittadinanza per i disoccupati e i giovani. Per quel che ci riguarda – continua Crocetta – metteremo in campo immediatamente un progetto che discuteremo col Governo nazionale e con Bruxelles, per lanciare il sostegno al reddito nei confronti delle persone senza occupazione che devono essere aiutate a trovare un posto di lavoro stabile”.
Crocetta annuncia di voler ” definire un progetto di reddito di cittadinanza finalizzato a far adottare alla Regione Siciliana, prima in Italia, misure da
approvare in tempi urgenti che accompagnino con forme di sostegno al reddito l’inserimento nel mondo del lavoro dei disoccupati”.
Una famiglia su tre in Sicilia, il 32,5 per cento del totale, è indigente contro una media nazionale del 26 percento. La Sicilia è così, insieme alla Calabria, la regione più povera d’Italia.
La legge presentata dal centro studi La Torre non prevede il rilascio di contributi in denaro ma di integrazioni al reddito sotto forma di carta acquisti. il valore della carta acquisti sarà determinato attraverso un apposito calcolo. le famiglie in condizioni di povertà dovranno presentare il proprio reddito Isee e la Regione lo integrerà con carte acquisti fino al superamento della soglia di povertà assoluta così come stabilita dai calcoli Istat.
In pratica chi ha un reddito Isee al di sotto della spoglia di povertà si vedrà recapitare carte acquisto per un valore sufficiente a raggiungere il reddito minimo.
Si tratta di un testo snello, di appena sette articoli, che punta a dare una risposta alla poverta’ diffusa in Sicilia. Al primo articolo prevede l’istituzione dell’integrazione al reddito contro la poverta’ assoluta, descritta come una misura volta a fornire un aiuto economico pari alla differenza tra il reddito disponibile (Isee) del nucleo familiare e la soglia della poverta’ assoluta calcolata annualmente dall’Istat. Tale integrazione e’ erogata mediante il rilascio di apposita carta acquisti che potra’ essere utilizzata per l’acquisto dei beni e servizi di prima necessita’ individuati dal regolamento attuativo. “La norma che proponiamo – e’ la richiesta – deve percorrere velocemente il suo iter ed essere adeguatamente finanziata”. La ‘social card’, prevista dal testo, e’ alimentata mensilmente fino al raggiungimento della cifra prevista per l’integrazione al reddito. L’eventuale credito residuo e’ spendibile nei mesi successivi. La richiesta della carta acquisti va effettuata presso un centro di assistenza fiscale o un patronato. Il rilascio e’ subordinato all’impegno a sottoscrivere, da parte dei beneficiari, un progetto di inclusione sociale gestito dai servizi sociali del comune di residenza dei beneficiari, eventualmente in collaborazione con i centri per l’impiego. Possono inoltrare domanda per il rilascio della carta acquisti coloro che, alla data di entrata in vigore della legge, siano legalmente residenti da almeno dodici mesi nel territorio della regione. Chi omette di informare tempestivamente l’amministrazione circa eventuali incrementi nella sua situazione reddituale tali da comportare una decurtazione dell’integrazione al reddito, perde istantaneamente e per i cinque anni successivi il diritto a ricevela. Stessa previsione per coloro che mentono sulla propria capacita’ reddituale. Le articolazioni periferiche dell’assessorato regionale al Lavoro sono incaricate di effettuare controlli, secondo quanto accettato preventivamente dai benficiari. Comporta l’immediata decadenza dal diritto all’integrazione al reddito contro la poverta’ assoluta il rifiuto ingiustificato a consentire l’accesso alla propria abitazione, a beni registrati, a conti correnti, a titoli o ad altre informazioni rilevanti, da parte degli incaricati della regione che provvedono a comunicarle alle competenti autorita’ giudiziarie eventuali violazioni. La copertura finanziaria dell’integrazione al reddito contro la poverta’ assoluta e’ assicurata dalle risorse regionali, nazionali e comunitarie utilizzabili a tale scopo, comprese le quote provenienti dal Fondo di sviluppo coesione.