Ha ragione Massimo Grillo a ben sperare per il ballottaggio di domenica e lunedì a Marsala contro Alberto Di Girolamo. Per un pugno di voti il candidato del Pd non ha vinto al primo turno, e il ballottaggio si presenta per Massimo Grillo come un'impresa disperata. Vero è però che di altra partita si tratta, non è il match di ritorno di una partita finita male e dove c'è un risultato da recuperare. E' proprio un'altra elezione, come la storia dei ballottaggi a Marsala insegna. Dal 2001, infatti, dal dopo Salvatore Lombardo - per intenderci - la nostra città ha avuto sempre bisogno di un doppio turno per trovare il suo nuovo Sindaco. Nel 2012 Giulia Adamo ebbe la meglio su Salvatore Ombra. Nel 2007 Renzo Carini vinse contro Leonardo Giacalone. Ma il risultato più eclatante è quello del 2001, quattordici anni fa. In quell'occasione, infatti, fu eletto Sindaco il notaio Eugenio Galfano, che ribaltò il pronostico e il risultato al secondo turno contro il suo omonimo, il medico Giuseppe Galfano, che non aveva vinto per pochi voti. Insomma, un precedente che per Alberto Di Girolamo oggi potrebbe essere uno spauracchio, e che per Massimo Grillo è una speranza.
Vediamo qualche numero, allora. Com'era Marsala nel 2001? Salvatore Lombardo si era dimesso da Sindaco di Marsala, dopo otto anni, per candidarsi alla Camera alle Politiche 2001, con l'Ulivo. Elezioni sciaguarate: vinse in Italia Silvio Berlusconi con il Polo delle libertà a mano bassa contro Francesco Rutelli, e la Sicilia divenne il simbolo della conquista del centrodestra, perchè dei 61 collegi (allora si era ancora in democrazia e si votava con il maggioritario uninominale secco) sull'isola tutti furono appannaggio di Berlusconi e soci, zero del centrosinistra. 61 a 0. E Salvatore Lombardo, sindaco ammirato dai suoi concittadini come pochi altri, fu invece tradito dai marsalesi, che gli preferirono...Massimo Grillo. Corsi e ricorsi storici, verrebbe da dire. Il cappotto si ripresentò il mese dopo con le elezioni regionali, quelle che portarono all'elezione di Totò Cuffaro presidente della Sicilia. E anche lì il centrodestra a Marsala fece bottino pieno, con il delfino di Casini, David Costa, addirittura assessore. Insomma, per il centrosinistra marsalese le elezioni di fine Novembre per decidere il successore si presentavano sotto cattivissimi presagi. Il notaio Eugenio Galfano, che di Lombardo era tato assessore all'agricoltura, accettò solo all'ultimo la sua candidatura a Sindaco. Dall'altra parte c'era invece Giuseppe Galfano, medico, sostenuto da Massimo Grillo e da tutto il centrodestra. Quasi tutto, perchè Giulia Adamo, ancora una volta, faceva di testa sua. L'allora presidente della Provincia di Trapani era in Forza Italia, aveva rotto con gli alleati, e aveva deciso di andare alle elezioni per conto suo, appoggiando un terzo candidato, Rino Ferrari, medico (oggi presidente dell'Ordine dei Medici della provincia di Trapani) che si era candidato con la lista civica "Marsala - Città Territorio".
Al primo turno è in effetti un massacro. Il 25 Novembre il Galfano del centrodestra ottiene il 47,7% dei voti. Anche lui, come Di Girolamo lo scorso 1° Giugno, è per alcune ore Sindaco vincente al ballottaggio, poi via via scende sotto il 50% e quindi è necessario il turno di ballottaggio. Eugenio Galfano è secondo con un terribile 37,7% delle preferenze. Ma ancora peggio va tutto il centrosinistra: la coalizione si ferma al 25,4%. Rino Ferrari, che gode dell'appoggio di Forza Italia - cioè Giulia Adamo - è terzo con il 14,5% e 7209 preferenze.
Agli occhi dei più il turno di ballottaggio sembra una formalità, anche perchè da più parti vengono appelli all'unità del centrodestra. Solo che il notaio Galfano riesce a imbarcare nella Giunta lo stesso Rino Ferrari - che infatti sarà poi suo assessore - nel tentativo disperato di ribaltare il pronostico, grazie anche all'appoggio "esterno" di Giulia Adamo. La lista "Città territorio" si apparenta con quelle del centrosinitra.
E infatti accade il ribaltone. Con grande sorpresa il 9 Dicembre 2001 il notaio Eugenio Galfano, 49 anni, diventa Sindaco della città di Marsala. Ottiene al turno di ballottaggio 20.780 voti, appena il 52,16%. Ma Giuseppe Galfano, che al primo turno aveva stravinto al ballottaggio frana: 19.060 voti, e il 47,84%.
Eccolo, il precedente che fa ben sperare Massimo Grillo, e che lo stesso si ricorda bene, perchè lo ha vissuto a parti invertite, da sostenitore del medico Galfano. E' anche vero che oggi non ci sono quei margini di manovra che c'erano allora, gli schieramenti paradossalmente sono meno definiti (nessuno dei due può dirsi di centrodestra o di centrosinistra, sono entrambi degli ibridi) ma non ci sono - a prima vista - spazi nei quali inserirsi, dato che il Movimento Cinque Stelle ha ribadito di non appoggiare nessuno dei due contendenti. E' anche vero che l'astensione sarà altissima, difficilmente andrà a votare più di un marsalese su due. Più è alta l'astensione, insegnano le elezioni, più alta è la possibilità di sorprese. La storia delle elezioni, soprattutto quelle amministrative, dimostra che al ballottaggio tutto è possibile. E questo lo sanno sia Grillo che Di Girolamo.