La resistenza e il conflitto dei “migranti” non hanno prodotto solo scritti e testi del genere “letteratura migrante” (“El Ghibli”, rivista della letteratura della migrazione), vivificato molta produzione della poesia contemporanea (solo per qualche riferimento: “Sotto il cielo di Lampedusa” I e II, Rayuela Edizioni 2014/2015; “L’ora zero”, CFR 2014) e in senso generale l’arte (molta della recente produzione artistica del pittore Giacomo Cuttone è legata al tema come “L'isola capovolta”, un ciclo di 10 opere pittoriche che vanno dal 2006 al 2014 ). Anche l’arte cinematografica, nelle sue varie forme e intrecci, e da alcuni anni a questa parte, se n’è fatta portatrice e produttrice. Di questa produzione filmica, di particolare interesse è “Io sto con la sposa” di Antonio Augugliaro, Gabriele Del Grande, Khaled Soliman Al Nassiry.
Il film Io sto con la sposa – su iniziativa di Antonino Contiliano (“Ong non estinti poetry”) e Massimo Pastore (Teatro Abusivo Marsala) – sarà proiettato presso la sala del TAM il 21 giugno 2015, ore 21/30 (Marsala- Via Turati, 9). L’ingresso è libero (eventuali libere offerte saranno devolute a “Emergency” di Gino Strada).
Particolare il film Io sto con la sposa!
Particolare per la sfida al potere oppressivo della “fortezza” Europa/Italia, ovvero per la denuncia e per l’opposizione all’in-civile democrazia occidentale che, sotto la retorica degli aiuti umanitari e della grafica dei soccorsi numerati, agisce invece con la politica delle frontiere mare-aria-terra (il “filo spinato” materiale e immateriale del controllo e dell’esclusione discriminante, dello sfruttamento, della ricolonizzazione, della sicurezza, del respingimento et alia (la “fortezza” Europa/Italia).
La sfida: a Milano cinque palestinesi e siriani in fuga dalla guerra, dalla fame, dalle persecuzioni etc. (e diretti in Svezia), per evitare di essere arrestati come contrabbandieri, clandestini o immigrati irregolari, aiutati da un gruppo di amici e dissidenti (tra questi la giornalista e scrittrice italiana Marta Bellingreri), decidono di mettere in scena un finto matrimonio coinvolgendo un’amica palestinese (che si travestirà da sposa) e una decina di amici italiani e siriani che si travestiranno da invitati.
Particolare ancora il film Io sto con la sposa – documentario nomade (da qualcuno definito come “favola di disobbedienza civile”) – per la modalità del suo finanziamento crowdfounding (finanziamento collettivo). La pellicola, infatti, è stata finanziata da 2.617 “produttori” dal basso. Un vero soggetto collettivo del dissidio antagonista (e vario per formazione e origini). Tra i finanziatori del film c’è anche lo scrivente.
Partito in sordina dal web – come è stato scritto (cfr. rete web) –, Io sto con la sposa (docu-film), fuori concorso, è arrivato fino alla 71° Mostra del Cinema di Venezia (2014). Presentato nella sezione “Orizzonti”, ha ricevuto i seguenti premi: FEDIC (conferito dalla Federazione Italiana dei Cineclub), HRNs (Human Rights Nights Award per il Cinema dei Diritti Umani); Premio di critica sociale Sorriso diverso Venezia 2014”.
La proiezione del film (presso la sala del Teatro Abusivo di Marsala) sarà preceduta dalla lettura di alcune poesie, tratte dai volumi SOTTO IL CIELO DI LAMPEDUSA e L’ORA ZERO.
Antonino Contiliano