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18/06/2015 07:05:00

Angileri: "Di Girolamo dura due anni, noi saremo pronti". Armato: "Destra rimasta a casa"

Cosa  pensano i candidati sindaci che si sono fermati al primo turno del ballottaggio, della vittoria di Alberto Di Girolamo.


“E’ ovvio, basta guardare i numeri. Molti elettori del Movimento 5 Stelle hanno votato Alberto Di Girolamo”. E non ha dubbi su questo Antonio Angileri, candidato sindaco grillino di Marsala, rimasto fuori dai giochi al primo turno. Era molto atteso anche dalle parti dei 5 Stelle il risultato del ballottaggio. Loro, che per la prima volta entrano in consiglio comunale con Aldo Rodriquez, al primo turno hanno ottenuto il 14% dei consensi per il candidato sindaco vedendo sfumare il sogno del ballottaggio. Allora eccoli qui, adesso, a dire ciò che in realtà si ipotizzava già prima del ballottaggio. “Certamente molta di quella gente che al primo turno ha votato M5S - dice Angileri - al ballottaggio ha preferito Di Girolamo, ma noi non abbiamo dato nessuna indicazione di voto. Non abbiamo spostato nulla, abbiamo lasciato tutti liberi”.
Alberto Di Girolamo ha saputo cogliere il punto caro ai 5 Stelle, però, quello degli sprechi della politica. La sua promessa di dimezzarsi lo stipendio ha attratto i grillini marsalesi.
“Spero che duri per tutti i 5 anni, per il bene della città”, dice Angileri. Ma? “Ma non credo che Alberto Di Girolamo durerà più di due anni. La composizione della sua giunta, la sua coalizione, la vedo troppo litigiosa, eterogenea”. Insomma, i grillini vedono questa amministrazione come un intermezzo, due anni per organizzarsi e puntare al palazzo nel 2017. “Noi saremo pronti”. Tornando al presente? “Saremo propositivi, come abbiamo fatto in campagna elettorale, basta con questa cosa del movimento di protesta, abbiamo dimostrato che sappiamo tirar fuori delle ottime idee e spero che il nuovo sindaco le prenda in considerazione”. In consiglio comunale c’è Aldo Rodriquez, primo degli eletti pentastellati. “Ma il nostro gruppo gli darà un grande aiuto da fuori, non lo lasceremo solo. Il nostro ruolo sarà quello dei controllori sull’attività amministrativa. Ecco, faremo una specie di governo ombra, e terremo d’occhio tutto ciò che farà l’amministrazione e il consiglio comunale”.
Da uno che ha ottenuto un gran bel risultato, che è stato l’ago della bilancia, a un altro candidato sindaco, che ha azzardato la candidatura con il movimento Noi con Salvini, ossia la Lega sotto falso nome. E’ Vito Armato, che nelle sue poche apparizioni (il suo faccione non era neanche nei manifesti), ha rivendicato di essere l’unico di destra in gioco. “La destra non è riuscita a trovare un candidato e ha vinto la sinistra”. Armato, ricordiamolo, ha preso meno di 500 voti. Ha fatto più rumore il non comizio di Salvini a Marsala che altro. In sostanza per Armato quel 53% di astenzionismo è in buona parte elettorato suo, di centrodestra, che però, come le chiama lui, ha avuto delle “resistenze”. Troppo pesante l’ombra della Lega, di un partito e un leader, Salvini, antimeridionale fino al midollo. “Ma è da noi che partirà la rifondazione della destra”, dice Armato. Ma Forza Italia e compagnia bella ha altro a cui pensare. Alle sue grane interne, ai cocci da incollare dopo il pasticciaccio combinato in questa tornata, con la scelta di togliere il nome dalla scheda elettorale. E quei sospetti sull’ammutinamento dei forzisti contro Massimo Grillo, che per giorni sono circolati, e che il dato delle urne avvalorano.