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19/06/2015 06:15:00

Marsala, Di Girolamo e lo stipendio dimezzato. Quanto risparmierà il Comune?

Una riunione con i dirigenti, molto criticati in campagna elettorale, poi l'assemblea dei sindaci alla Camera di Commercio di Trapani per parlare di Ryanair e aeroporto. Questa in sintesi la prima giornata di lavoro del sindaco di Marsala, Alberto Di Girolamo, che stasera alle 21.30 in Piazza Loggia incontrerà i cittadini. E il primo atto che la città si aspetta da lui è quello di dimezzarsi lo stipendio. Lo ha più volte detto in campagna elettorale, ed è servito anche ad attrarre il consenso di molti elettori del Movimento 5 Stelle, come suggeriscono i dati del ballottaggio. Ora, Di Girolamo dovrà mantenere quella promessa, ed è la prima azione concreta che i marsalesi si aspettano. Mai era successo che un sindaco si dimezzasse, o si riducesse volontariamente lo stipendio. Era successo un paio di anni fa a Giulia Adamo, ma fu un’imposizione dettata dallo sforamento del patto di stabilità, e la riduzione fu del 30%.
“Siamo professionisti prestati alla politica, noi non campiamo di politica”, è stato il leitmotiv del sindaco parlando di sè e della sua squadra (e quando lo diceva, molti occhi si spostavano su Enzo Sturiano).
Ora è alla prova dei fatti. Dimezzandosi lo stipendio del sindaco, a cascata si dovrebbero dimezzare tutti gli altri. Quello del presidente del consiglio comunale, del vice sindaco, degli assessori, e di conseguenza dovrebbe ridursi anche quello del consiglio comunale. Perche sono tutti proporzionati all'indennità del primo cittadino.

Quant’è lo stipendio del sindaco di Marsala, dei suoi assessori, e quanto si risparmierebbe con la sforbiciata?
L’indennità del sindaco a Marsala è di 4.876, 53 euro. Questa è la base da cui viene calcato lo stipendio di vice sindaco, assessori e presidente del consiglio comunale. Il vice sindaco, ad esempio, a Marsala percepisce il 75% dell’indennità del primo cittadino: 3657,40 euro al mese. Agli assessori invece tocca il 65% dello stipendio del sindaco: 3169,75 euro al mese. Stessa cifra, va al presidente del consiglio comunale. Dimezzandosi lo stipendio, Alberto Di Girolamo, arriverebbe a percepire comunque uno stipendio di 2.438 euro, che in un anno sarebbero quasi 30 mila euro di risparmio. Dicevamo che a cascata dovrebbero dimezzarsi anche le indennità i degli assessori, del vice sindaco e del presidente del consiglio, perchè sarebbe anche poco carino che un assessore percepisse più del suo sindaco. Il vice sindaco passerebbe a 1.828 euro. Gli assessori e il presidente del consiglio comunale passerebbero a 1.584 euro al mese. Con il dimezzamento di tutti gli stipendi collegati a quello del sindaco (quindi oltre al primo cittadino, anche vice, assessori e presidente del consiglio) il Comune di Marsala risparmierebbe 13.773 euro al mese, in un anno il risparmio per le casse del Comune sarebbe di 165.276 euro. Se va in porto questa scelta rivoluzionaria, a fine mandato, nel 2020, il Comune avrebbe risparmiato circa 836 mila euro. Questo senza considerare cosa succederà in consiglio comunale. Lì il gettone di presenza è di 99 euro a seduta d’aula o commissione. Ogni consigliere comunale non può però sforare il tetto dei 1490 euro al mese. Una cifra che sfiora quella precepita da un assessore della giunta Di Girolamo se dovesse andare in porto il taglio netto. Riuscirà il nuovo sindaco ad imporre questi tagli anche agli altri membri della sua squadra ed al consiglio comunale?
Intanto questo appena eletto, e che si insedierà nei prossimi giorni, potrebbe essere l’ultimo consiglio comunale composto da 30 rappresentanti del popolo. L’assemblea regionale siciliana ha infatti approvato un emendamento che prevede la riduzione del numero degli amministratori dei comuni. Per le città come Marsala gli assessori dovrebbero passare da 6 a 5. I consiglieri comunali invce saranno 24, e non più 30. Sarà tutto molto più difficile in sostanza. Intanto i trenta eletti a Sala delle Lapidi sono stati ufficializzati ieri, tra premio di maggioranza e ripartizione dei seggi. Adesso però scattano le trattative, per eleggere il presidente del consiglio comunale. Potrebbe essere riconfermato Sturiano, consigliere più eletto, ma anche assessore della giunta Di Girolamo. Dovrebbe optare per una delle due cariche. Sta a guardare nel frattempo il Psi, che con il leader provinciale Nino Oddo spinge per far eleggere Oreste Alagna alla presidenza del massimo consesso civico. Ma in tutto questo deve esserci il benestare del Pd, che sarà il gruppo più numeroso in consiglio. Sette gli eletti con il Pd, ma il gruppo potrebbe includere anche i 3 di Democratici per Marsala (la lista di Sturiano). Una voce per Marsala vorrebbe mantenere la vice presidenza con Alfonso Marrone. E poi si procederà alla spartizione delle commissioni. Nel frattempo i partiti e movimenti sconfitti si organizzano. Aldo Rodriquez, del Movimento 5 Stelle, dovrebbe agire da battitore libero, e da solo non può fare gruppo. Oppure fare una mossa azzardata aderendo ad altri gruppi. L’Udc si consola con i 3 consiglieri eletti a Sala delle Lapidi, ma “l'aver proposto una lista altamente qualificata e particolarmente apprezzata, non mitiga l'amarezza di non aver raggiunto il traguardo” dell’elezione di Massimo Grillo. E Forza Italia deve riparare i cocci di una campagna elettorale vissuta all’ombra. Antonio D’Alì da coordinatore provinciale del partito, ringrazia e liquida Ignazio Abrignani che aveva fatto il commissario a Marsala. Adesso deciderà lo stesso senatore ad individuare la nuova squadra del partito, sempre più in caduta libera.