Nuova bufera giudiziaria sul Comune di Trapani. La Procura della Repubblica di Trapani, infatti, sta indagando sulle modalità con le quali sono stati conferiti gli incarichi per la redazione, al Comune, del Paes, il piano per l'energia sostenibile. La Procura ha chiesto al Comune, dopo la relazione degli agendi della Digos, di poter avere registro delle presenze, determine degli incarichi e metodi di selezione e competenze del personale. Si vuole verificare se esistano ipotesi di reato sulla selezione per gli incarichi conferiti a 76 dipendenti comunali per la redazione del piano, che è stato preparato dalla Spes consulting e da Litos progetti in collaborazione con i tecnici comunali del settore Urbanistica
e Servizi manutentivi e ambientali. Si cerca di fare luce sull' effettiva competenza di chi ha ricevuto l’incarico dall’Ufficio tecnico comunale e sui metodi di corresponsione degli emolumenti che vanno da 400 a 1.600 euro. La somma complessivamente spesa è stata di 32mila euro. Durante le indagini oltre al segretario generale del Comune gli agenti della Digos hanno ascoltato numerosi impiegati. Sulla vicenda il Movimento 5 Stelle parlò di «clientelismo» e contestò il fatto che «scorrendo la graduatoria emerge che sono stati utilizzati dipendenti a tempo indeterminato, determinato/parziale (contrattista) e lavoratori socialmente utili, che operano in settori dell’amministrazione che nulla hanno a che vedere con la pianificazione energetica e ambientale». Accuse respinte dall’amministrazione comunale. L'ex Sindaco Bonventre replicò: “Il sindaco non si sogna neppure di intromettersi in scelte puramente di ordine tecnico che riguardano l’identificazione di personale che neppure conosce e ritenuto dal dirigente preposto quale più idoneo a svolgere le tematiche concrete del progetto di cui è responsabile. Il tutto peraltro in assenza di ogni variazione di spesa globale. Se nonostante ciò questi svolgerà male il compito allora sì che il sindaco può, successivamente, intervenire con gli strumenti di penalizzazione che la legge consente”. In buona sostanza Bonventre sostiene che non è mai entrato nel merito della scelta del personale e che quindi dei criteri di selezione non è al corrente in quanto compito degli uffici, e più specificatamente del settore tecnico guidato dall’ingegnere Anna Parrino.