Gentile direttore, con riferimento all’articolo di ieri apparso sul suo giornale e la successiva intervista radiofonica rilasciata da Filippo Piccione, autore del libro “Il pozzo assassino di Villa Petrosa", presentato dopo la celebrazione della messa in suffragio delle nove vittime morte il 25 giugno di cinquant’anni or sono, desidero fare alcune considerazioni. La prima riguarda la mancata presenza delle istituzioni comunali all’evento, in primis il sindaco, proclamato poche ore dopo il ballottaggio e poi della la sua giunta insediatasi formalmente qualche giorno fa. Il motivo della “diserzione” dei rappresentanti del Comune di Marsala ai due momenti fondamentali della ricorrenza, la messa in memoria dei “caduti” e il libro dedicato agli abitanti di Villa Petrosa, sono da collegare al fatto che il comitato promotore e organizzatore dell’iniziativa non ha rivolto alcun invito né al sindaco, né a nessun altro componente della giunta. Per quanto mi riguarda, come semplice cittadino di Berbaro, una contrada vicina a quella di Villa Petrosa, avrei potuto partecipare ma come membro della giunta mi sono astenuto assecondando la decisione di coloro che hanno ritenuto inopportuno l’intervento delle istituzioni comunali. Devo confessare che questa circostanza mi ha doppiamente rammaricato, così come suppongo lo sia stato lo stesso sindaco. Da un lato perché in queste occasioni la presenza di tutte le istituzioni, religiose, civili e laiche, insieme agli abitanti della contrada che il 25 giugno fu colpita da quell’immane tragedia, potessero manifestare solidarietà e vicinanza ai parenti delle vittime, così come è accaduto mezzo secolo fa, quando nella chiesa madre di Marsala si sono celebrati i funerali che hanno visto tutti insieme raccogliersi intorno a quelle bare. Sono state, come è ben descritto nel libro, le istituzioni locali e nazionali a intervenire per alleviare le sofferenze non solo affettive ma anche economiche delle famiglie colpite. Sono state le istituzioni con il parlamentare Pino Pellegrino, con la sua vibrante interrogazione al ministro dell’interno a denunciare le carenze e la mancanza dell’elettrificazione che probabilmente avrebbe potuto evitare la tragedia provocata dai gas del motore a scoppio istallato in fondo al pozzo. Questo non vuol dire che le istituzioni non debbano essere criticate nello svolgimento dei suoi compiti che, negli ultimi anni, hanno mostrato limiti e inefficienze. Per questi motivi sono rammaricato di non essere stato ieri sera, con gli altri, davanti alla bellissima facciata del baglio di Villa Petrosa per capire lo stato d’animo dei suoi abitanti e insieme al mio saluto comprendere meglio cosa potrà fare il Comune per le nostre contrade, per renderle più vivibili, inserirle in un contesto più armonioso e più fruttuoso, migliorando la qualità della vita di tutti, senza barriere, diseguaglianze o discriminazioni fra centro e periferia della nostra Marsala.
Ed è con questo spirito che chiedo scusa agli abitanti di Villa Petrosa per aver sottovalutato il fatto che forse sarebbe stato meglio, anche contro la volontà di qualcuno, essere presente alla manifestazione che per quanto ho potuto apprendere ha registrato una grande appassionata partecipazione del popolo che si è raccolto per commemorare il sacrificio eroico dei loro morti.
Con i miei migliori saluti
Agostino Licari, assessore della Giunta Alberto Di Girolamo