Il comandante “facente funzioni” dei vigili urbani di Marsala, Vincenzo Menfi, e il capo della squadra Annona, Giuseppe Occhipinti, sono stati raggiunti da avvisi di garanzia in relazione alla vicenda delle baracche del mercato di via degli Atleti. La Procura contesta, sostanzialmente, il fatto che i commercianti hanno continuato regolarmente ad operare nonostante un provvedimento di inibizione alla vendita emanato dal Comune. Provvedimento emesso per una serie di irregolarità relative alle loro baracche, per le quali, per altro, nel 2009, l’allora sindaco Renzo Carini firmò un’ordinanza di demolizione. Ordinanza mai eseguita. In questi ultimi giorni, abbassate le saracinesche, i commercianti hanno continuato a vendere i loro prodotti davanti alle baracche. Il procuratore Alberto Di Pisa ha anche inviato una nota al sindaco di Marsala, Alberto Di Girolamo, e al segretario generale del Comune, Bernardo Triolo, attuale comandante della polizia municipale, evidenziando una “perdurante situazione di illegalità” emersa da accertamenti svolti dai militari della sezione di pg della Guardia di finanza della stessa Procura. Per questo motivo, il procuratore Di Pisa chiede “opportuni e solleciti chiarimenti”. Per dare ai commercianti accanto allo stadio municipale punti vendita in regola con le leggi del settore, nel 2013, il Comune fece realizzare, proprio di fronte alle baracche illegali, altre e più moderne baracche. La spesa complessiva è stata di circa 400 mila euro. Ad aggiudicarsi l’appalto fu l’impresa “Officina fratelli Messina” di Villalba (CL), che dichiarò di volersi avvalere, in subappalto, della ditta locale “Busetta Giovanni”. Quest'ultima si sarebbe occupata della parte in muratura e dell'impiantistica idraulica. I box per fruttivendoli, pescivendoli e altri commercianti sono, però, ancora chiusi. E questo perché, in primo luogo, nessuno tra i funzionari degli uffici tecnici del Comune si ricordò che c’è una legge che vieta di realizzare strutture a ridosso dei muri di cinta degli stadi. Una dimenticanza piuttosto grave per chi intasca lauti stipendi proprio per garantire la corretta applicazione delle normative sulle materie di propria competenza. Pare, inoltre, che queste nuove baracche abbiamo anche qualcos’altro non perfettamente in regola. Ci si chiede, a questo punto, se sia giusto che a pagare l’inutile spesa (ricordiamo: oltre 400 mila euro) debba essere la collettività dei contribuenti. Sarebbe più giusto che a pagare fossero i funzionari che hanno sbagliato.
Sull'indagine è intervenuto l'avvocato Paolo Paladino, legale di Menfi, con una nota in cui si sintetizzano gli sforzi fatti in questi anni dal corpo dei Vigili Urbani nella repressione delle illegalità, e riferisce la disponibilità del comandante ad esporre i fatti ai magistrati e la fiducia nella Procura.
Nella mia qualità di difensore del dott.Vincenzo Menfi, Commissario Capo della Polizia Municipale di Marsala, a chiarimento di voci incontrollate che al momento si rincorrono per la città, intendo precisare che in data 28 luglio è stata notificata al medesimo informazione di garanzia emessa dalla Pocura della Repubblica di Marsala.
Sebbene l’atto notificato non contenga alcuna indicazione dei fatti ascritti, è ragionevole ipotizzare che questi si riferiscano a presunti ritardi ed omissioni nell’attività di controllo del territorio.
Nella sicura coscienza di avere sempre e soltanto adempiuto ai propri doveri d’istituto, senza altro scopo che quello di garantire la legalità, il dott.Menfi mi ha già incaricato di attivarmi e richiedere al Pubblico Ministero di essere posto in condizione di esporre le proprie ragioni.
In tale occasione il dott.Menfi avrà cura di esporre al Magistrato inquirente le condizioni invero assai difficili nelle quali egli - nella qualità di Commissario Capo - e l’intero corpo della Polizia Municipale di Marsala sono costretti ad operare, spesso oltre il limite della resistenza fisica: a fronte della previsione di un organico di 96 unità - già di per sé insufficiente per Marsala, il cui territorio è esteso quasi quanto la città di Milano - il Corpo attualmente dispone di soli 40 vigili di ruolo (molti dei quali in avanzata età e molti inabilitati ai servizi esterni) e poco più di 20 contrattisti part-time e, quel che è più grave, non risulta in servizio neppure un solo ufficiale oltre il Commissario Capo, a fronte della previsione organica di 14. Proprio quest’ultima circostanza già da anni ha impedito, ed impedisce ancora, al dott.Menfi di potere godere di un minimo di ferie, stante che la sua assenza dal servizio comporterebbe l’immediata paralisi dell’intera attività della Polizia Municipale.
Saranno, dunque, esposti agli inquirenti elementi di fatto e dati statistici capaci di dare piena prova di come - pur nelle difficoltà sopraccennate - la Polizia Municipale e il suo Commissario Capo hanno assicurato - e continuano ad assicurare - alti standard di efficienza nell’azione di vigilanza e di contrasto degli illeciti nei più svariati ambiti di competenza (dall’abusivismo edilizio a quello commerciale, dall’infortunistica stradale alla tutela dell’ambiente).
Per tutte queste ragioni - che, ripeto, saranno puntualmente documentate - siamo serenamente fiduciosi che la Procura della Repubblica, svolto ogni doveroso accertamento, archivierà l’inchiesta.