Un torneo di calcio in memoria del figlioccio di cresima di Matteo Messina Denaro, Paolo Forte. Accade a Castelvetrano. A contendersi il “Memorial Paolo Forte” saranno il 13 Agosto alle 17 30 nello stadio localela formazione di calcio di Castelvetrano, la Folgore, e il Marsala 1912. Il memorial nasce, scrivono gli organizzatori, “per ricordare la figura di Paolo Forte, storico tifoso della Folgore scomparso prematuramente nell’ottobre del 2012. Oltre ad aver indossato da ragazzino la casacca rossonera, nella metà degli anni novanta, sotto la presidenza di Giovanni Bua, Paolo Forte fu anche vicepresidente del sodalizio rossonero”. Qui potete vedere il manifesto, che oltre alla foto di Forte e gli sponsor privati, porta anche il logo della Lega Nazionale Dilettanti.
Paolo Forte non era un tifoso qualunque. E’ stato infatti uno degli amici più intimi di Matteo Messina Denaro, e addirittura suo figlioccio di cresima. Non solo, in alcune occasioni, nella sua latitanza, Matteo Messina Denaro ha utilizzato la carta d’identità e il nome di Paolo Forte, per viaggiare, e lo stesso Forte risultava coinvolto in numerose indagini di mafia, condannato, e ritenuto uomo d’onore della famiglia mafiosa di Castelvetrano.
Come ricordano gli stessi organizzatori del torneo, Paolo Forte è scomparso, per un infarto improvviso, a 54 anni, nell’Ottobre del 2012. In quel periodo era monitorato dai carabinieri, convinti che potesse portarli nel covo del superlatitante.E solo la morte ha evitato l’arresto a Paolo Forte nell’operazione Mandamento che ha portato agli arresti 6 appartenenti alla cosca di Matteo Messina Denaro che con l’affare delle rinnovabili facevano quattrini e mantenevano la latitanza del boss. Forte però è morto il 22 ottobre per un infarto fulminante.
Molto conosciuto a Castelvetrano, Forte aveva un distributore di benzina sullo svincolo per l’A29, e la passione per il calcio.
Nel 1996 era finito in carcere per i suoi rapporti con Matteo Messina Denaro. L’imprenditore aveva anche dato una mano ad un altro affiliato che ha partecipato alle stragi del ’93: Antonio Scarano, pregiudicato pugliese che aveva preso casa a Triscina. La bolletta della luce arrivava nel distributore di Forte, a Mazara del Vallo. Era mafioso, Forte, per i carabinieri e per questo volevano arrestarlo, se non fosse morto all’improvviso. Scrivono nell’ordinanza dell’operazione Mandamento che i rapporti con le cosche non si erano mai interrotti. Che era lui stesso a dare consigli su come muoversi all’interno dell’organizzazione e negli affari dell’eolico. Veniva inquadrato come tra i più attivi della famiglia mafiosa di Castelvetrano.
Si sarebbe adoperato anche nella realizzazione di un distributore di benzina in un terreno della sorella di Matteo Messina Denaro, Rosalia. E al suo funerale – in cattedrale, a Mazara del Vallo – c’erano tutti. Non solo sportivi, ma anche “esponenti” della mafia trapanese, politici e imprenditori di alto rango. Magari molti di loro verranno anche ad assistere al torneo.