Guai giudiziari per il sindaco di Pantelleria, il 52enne Salvatore Gino Gabriele (centrosinistra). La Procura di Marsala, infatti, gli ha notificato un avviso conclusione indagini preliminari (atto che solitamente prelude alla richiesta di rinvio a giudizio) nel quale si ipotizzano a suo carico i reati di minaccia grave, ingiurie e lesioni personali (stato di “agitazione psicomotoria” provocato dalla minaccia). Questi i fatti contestati: Salvatore Gabriele, dopo l’accertamento, da parte di un tecnico comunale dell’ufficio abusivismo (Maurizio Barraco) di violazioni urbanistiche relative a un immobile di contrada Karuscia, di cui il primo cittadino è comproprietario insieme ad altri familiari, avrebbe minacciato il tecnico dicendogli che gliela avrebbe fatta pagare e che inoltre lo avrebbe fatto denunciare per abuso d’ufficio dal fratello Alessandro Gabriele, altro comproprietario dell’immobile. Ma non è finita qui. Gabriele, difeso dagli avvocati Nino Caleca e Maria Letizia Pipitone, deve difendersi anche dall’accusa di ingiurie. Ciò perché, dopo l’arrivo di una lettera della Soprintendenza ai beni culturali e ambientali di Trapani in cui si dichiarava la “compatibilità paesaggistica” dell’immobile al centro della vicenda, il sindaco, rivolto al geometra Gabriele, e in presenza di Maurizio Barraco, avrebbe offeso l’onore e il decoro di quest’ultimo affermando: “Questa lettera falla avere a quel coglione di Maurizio Barraco”. Frase che sarebbe stata proferita alla presenza di più persone. Infine, l’accusa di lesioni personali in danno del Barraco è stata ipotizzata in quanto il tecnico contro il quale il primo cittadino si sarebbe scagliato avrebbe subìto uno “stato di agitazione psicomotoria” in conseguenza della minaccia che gli sarebbe stata rivolta. I fatti contestati risalgono allo scorso 6 aprile. L’indagine, coordinata dal procuratore Alberto Di Pisa, è stata condotta dalla sezione di pg della Guardia di finanza della Procura di Marsala. Ma con il sindaco Gabriele è indagato, per omessa denuncia di reato da parte di pubblico ufficiale, anche l’allora comandante della stazione della Guardia di finanza di Pantelleria, il maresciallo Vincenzo Ditta, di 53 anni. Secondo l’accusa, dopo aver nominato Maurizio Barraco come ausiliario di p.g. per l’accertamento di violazioni edilizie nell’immobile di cui il sindaco è comproprietario, “ometteva e comunque ritardava a trasmettere all’Autorità giudiziaria la relazione redatta dal Barraco, a lui consegnata il 5 dicembre 2013, dalla quale risultava la realizzazione di violazioni edilizie” nell’immobile al centro della vicenda.