Sono tanti gli atti presentati in questi giorni dai consiglieri comunali di Marsala. Vediamo i principali.
ELEONORA MILAZZO E IL DISCO ORARIO IN VIA SCIPIONE L'AFRICANO. Con ordinanza n. 81 del 15.07.2015, il Sindaco ha ordinato l’istituzione della sosta a tempo limitato con disco orario dalle ore 09.00 alle 14.00 e dalle ore 16.00 alle ore 20.00 con durata massima di minuti 30 nella Via dei Mille e minuti 60 nella Via Scipione l’Africano, innumerevoli sono le lamentele provenienti dai cittadini.
Premesso che nella Via Vespri è riservata la sosta ai soli mezzi comunali, nella Via Sibilla è prevista la sosta a pagamento nelle strisce blu, nella Piazza Goffredo Mameli è fatto divieto di fermata e sosta, nella Via Scipione l’Africano lato sinistro della carreggiata è prevista la sosta a pagamento nelle strisce blu e nel lato destro è prevista sosta a tempo limitato con disco orario 60 minuti, nella Via dei Mille nel lato del destro della carreggiata è prevista la sosta a pagamento nelle strisce blu e nel lato sinistro è prevista sosta a tempo limitato con disco orario 30 minuti, il Consigliere Comunale Eleonora Milazzo chiede a nome di tutta la cittadinanza se il Signor Sindaco e l’A.C. abbiano pensato a tutelare i residenti del centro storico.
Ebbene, a fronte di questi cambiamenti i residenti e i cittadini che prima usufruivano di parcheggi liberi per recarsi presso la propria abitazione, sul luogo di lavoro o per raggiungere gli Uffici Comunali, adesso non potranno più farlo.
Sarebbe stato opportuno – prosegue Eleonora Milazzo-, prima di stabilire le suddette limitazioni, quantomeno ascoltare i numerosi cittadini residenti nel centro storico e tutelare i loro diritti.
La quasi totalità di loro non possiede box auto e diverse sono le persone anziane che vi risiedono e che hanno difficoltà a raggiungere a piedi la propria abitazione, magari con borse della spesa.
Per le ragioni di cui sopra, il Consigliere Comunale Eleonora Milazzo CHIEDE a nome della cittadinanza tutta al Sig. Sindaco e all’Amministrazione Comunale di rivedere a stretto giro le proprie determinazioni e suggerisce di rilasciare un permesso ai residenti del centro storico, così come avviene in moltissimi Comuni Italiani o di ripristinare lo stato precedente.
FEDERICA MEO E LA PISCINA COMUNALE CHIUSA. Il consigliere comunale Federica Meo ha presentato un atto di indirizzo per chiedere all'Amministrazione Comunale al riapertura della piscina comunale di Marsala. Ecco il testo:
Premesso che la città di Marsala è attualmente priva della propria Piscina Comunale, chiusa poiché necessita di importanti lavori di manutenzione e di messa in sicurezza;
Visto che è necessario allocare nella prossima programmazione finanziaria la somma necessaria di circa 200.000 € per effettuare i lavori che ne consentano la fruizione;
Considerato che la piscina comunale di Marsala risulta essere un luogo di grande utilità ed è frequentato da un alto numero di cittadini,
Tenuto conto che occorre evidenziare il valore non solo sportivo ed agonistico ma anche sociale, per chi necessita della piscina come strumento terapeutico e di ausilio, per gli alunni delle scuole cittadine che integrano l’attività motoria con corsi di nuoto integrati, per chi vuole imparare a nuotare correttamente per la propria sicurezza personale, per motivi di carattere professionale ed, infine, anche chi ne usufruisce per il proprio benessere personale;
CHIEDEAll’Amministrazione Comunale di allocare nel programma finanziario la somma necessaria per effettuare i lavori di manutenzione e messa in sicurezza e chiede altresì che i lavori inizino celermente affinché la fruizione dell’impianto possa cominciare già in autunno.
IVAN GERARDI E IL PIANO SCUOLA. Ivan Gerardi interviene con una nota più generale sul piano di assunzioni straordinarie previsto dalla riforma della scuola:
Il governo attraverso la Legge 107/2015 prevede un piano straordinario di assunzioni e cioè l’inserimento di molti precari nel benedetto e atteso ruolo. Tutto bello, se non fosse per ciò che si cela dietro quella famigerata parola ASSUNZIONE.
Un governo che si definisce democratico, che ha sbandierato in questi mesi la capacità di ascoltare e comunicare con i docenti e i sindacati, in realtà si è rivelato un governo composto da dittatori che decidono con una disarmante superficialità sulle scelte di vita delle altre persone, senza prevederne le conseguenze.
In questi giorni e in queste ore migliaia e migliaia di docenti precari della scuola, soprattutto meridionali, stanno decidendo il loro destino, il loro futuro e quello delle loro famiglie. Partecipare o meno al piano straordinario di assunzioni nella scuola.
I docenti si trovano davanti ad un bivio: “Faccio la domanda per essere assunto o evito di presentarla?”. Se si fa la domanda si è costretti ad inserire 100 province senza possibilità di scegliere in quali presentarla in base alle proprie esigenze. Si è anche costretti a dare priorità al posto comune o al posto di sostegno, ma in realtà decidono loro perché se si libera un posto si deve accettare. Infatti se si rifiuta la proposta per un qualsiasi motivo: lontananza da casa, città troppo cara per poterci vivere con la famiglia, classe di concorso per cui non si è data la priorità…udite, udite cosa succede!? Si viene eliminati da tutte le graduatorie in cui si risulta iscritti.
Questa è la scelta dilaniante che lo Stato italiano sta chiedendo di fare a centinaia di docenti, sarebbe comunque il caso di sottolineare che si tratta di persone non di pedine di una scacchiera o di un pacco postale da spedire dove fa comodo.Ma il geniale ministro dalle mille trovate non ha idea di cosa voglia dire per un precario lasciare famiglia e casa, di cui si paga un oneroso mutuo, mollare nel giro di 10 giorni tutto e tutti e trasferirsi a migliaia di chilometri da casa per andare ad insegnare in un'altra città, senza probabilmente possibilità di rientro nella provincia desiderata. Sicuramente non ha mai provato il dolore indescrivibile nel dover spiegare ad una bambina che la mamma dovrà partire e che non si sa per quanto tempo non potrà più occuparsi di lei. E soprattutto con quali risorse economiche si potrà far fronte a tutte le spese necessarie: affitto, utenze, spostamenti... Ma dove sarebbe la grande idea?
Questa per il governo sarebbe la genialata per eliminare il precariato storico della scuola. Tanto valeva organizzare una fucilazione di massa o dire semplicemente: "Noi vi forniamo la corda e voi vi impiccate".
Di fatto questo piano di assunzioni suddiviso in quattro fasi 0 – A –B – C in realtà non è altro che una mera presa in giro, per non dire altro! Le fasi 0-A a livello provinciale sono posti dell’ Organico di Diritto, la fase B il residuo delle fasi 0-A e la fase C (fase del potenziamento) è costituita dai posti dell’Organico di Fatto.
Questi sono posti che già c’erano, si sta costringendo i precari (altro che la cara Giannini continua a dire che la domanda è facoltativa ed è un’occasione irripetibile) ad una deportazione di massa per andare a coprire i posti del nord dove non vi è un numero cospicuo di insegnanti tale da ricoprire i posti a disposizione. E poi con quali garanzie per il rientro? NESSUNA. E se si decide di non presentare domanda si rimanere nelle GAE senza assicurare il lavoro negli anni a venire ma soprattutto innescando la paura che possano essere SOPPRESSE da un momento all’altro con un semplice atto normativo.
Il governo non sta facendo altro che sconvolgere la vita di migliaia di persone decidendo il loro destino per decreto, non per scelta personale tenendo conto dei legami e delle radici personali e soprattutto dei sacrifici alle spalle e una dignità da difendere nonostante tutto.
Se i precari avessero voluto o potuto lavorare all'altro capo della penisola lo avrebbero già fatto senza aspettare per infiniti anni che delle instancabili meningi partorissero questa ulteriore aberrazione. Fra l'altro il governo consapevole dell’assurdità della proposta la trasforma in odioso ricatto, "prendere o lasciare", io ti offro il ruolo e se lo rifiuti peggio per te!
Quello che viene sbandierato come il più grande intervento salvifico della storia nei confronti della scuola è in realtà una sporca manovra politica ai danni della povera gente. Si tratta senza dubbio della riforma più incostituzionale, sommaria, antidemocratica e insensibile al pensiero comune, al volere del popolo e ai suoi reali bisogni.