Quindi si è deciso. Si è messa la parola fine alla lunga diatriba Trapani-Marsala per la Nave Romana trovata a Marausa. Ieri l'assessore Regionale ai Beni Culturali, Antonio Purpura, ha firmato il decreto che prevede l'installazione del relitto al Museo Archeologico Lilibeo di Marsala.
Un risultato che fa esultare i marsalesi, che fa mangiare le mani i trapanesi che però ottengono l'esposizione i 100 opere di Picasso al Museo Pepolli.
Una diatriba di campanile, quella sulla Nave Romana, che è durata mesi e mesi. Soprattutto a Trapani, dove la discussione è diventata motivo per attaccare l'amministrazione Damiano, che in questi mesi si è dimostrata più o meno impotente su questa vicenda. Perchè a Trapani non c'era una struttura adeguata per ospitare il relitto, perchè doveva essere contestualizzato, perchè Marsala aveva da mesi ricevuto la promessa da parte dei Purpura di portare in città il relitto. Piccolo inciso. E' un reperto importante, ci mancherebbe, ma sembra, a sentire i politici della provincia, che debba risolvere i problemi del turismo o di Trapani o di Marsala.
Marsala, dicevamo, aveva ottenuto la strizzata d'occhio da parte di Purpura e dovrà predisporre tutto il necessario al Baglio Tumbarello, accanto il Baglio Anselmi, per ospitare il relitto. In consiglio comunale erano stati approvati d'indirizzo, fatte interrogazioni e via dicendo. Arturo Galfano, consigliere comunale, insiste su questo punto da mesi. Ci è stato addosso fino allo sfinimento.
A Trapani in coniglio comunale si era approvato pure un atto d'indirizzo per portare il relitto nel capoluogo (visto che era stato trovato a Marausa, in acque trapanesi). Ninni Barbera, del Pd, aveva definito “vergognoso” che il relitto andasse a Marsala.
Paolo Ruggirello, deputato regionale collega di partito, nei mesi scorsi aveva dato il “nulla osta” (e con lui anche Nino Oddo del Psi) per la muesalizzazione a Marsala. Poi è ritornato sui suoi passi è ha proposto di costruire un museo a Marausa. Dove? Nel terreno in riva al mare in cui sorgeva la sua casa abusiva, insomma, un museo abusivo. “Damiano colga l'occasione di fare qualcosa di buono”, era la sfida di Ruggirello al sindaco di Trapani.
Damiano, tirato in ballo, definisce, a batticulo, quello di Ruggirello un “fantastico progetto” una “singolare proposta”. “In attesa che possa realizzarsi magari entro i prossimi 10 anni – continua il sindaco – continueremo a cercare la soluzione”.
Ora non c'è più tempo, ma a Trapani si spera che la soluzione marsalese possa essere temporanea.
I legni della nave romana in questo momento si trovano a Salerno, dove sono stati sottoposti a una minuziosa opera di restauro, verranno dunque trasferiti al Baglio Anselmi e custoditi nella struttura del Museo archeologico Lilibeo, diretto dalla dottoressa Maria Luisa Famà. Nella nota di assegnazione della Regione, indirizzata oltre che alla Famà anche al prof. Sebastiano Tusa, Sovrintendente del Mare per la Sicilia, viene precisato che la decisione di custodire i resti della nave romana nel Museo marsalese, accanto a quelli della nave punica, fa seguito anche ad una apposita riunione tenutasi lo scorso 31 agosto presso il Dipartimento dei Beni Culturali quando proprio Tusa prospettò le soluzione più idonea per la corretta conservazione del reperto e per la adeguata esposizione al pubblico.
I legni restaurati della Nave romana di Marausa nelle prossime settimane verranno trasportate dai laboratori della ditta legni e Segni della memoria Spa di Salerno al Museo baglio Anselmi sotto la vigilanza della Sovrintendenza del mare che dovrà garantire la salvaguardia del bene culturale di inestimabile valore.
Sempre ieri a Palermo è stato sottoscritto l'accordo tra la Regione, il Comune e il Museo Pepoli per ospitare più di 100 opere di Picasso.
La mostra, che permarrà a Trapani, fino a fine anno, è stata voluta con determinazione dall'Amministrazione comunale che ne aveva proposto la
realizzazione all'Assessorato regionale.
"Ho trovato nell'Assessore Purpura - ha dichiarato il Sindaco - una persona attenta e sensibile che ci ha aiutato a superare i soliti ostacoli di natura burocratica per poter realizzare, con il favore del Direttore, architetto Biondo, la mostra al Museo Pepoli. Devo però evidenziare che è stato infruttuoso l'ultimo tentativo che ho voluto esperire per far rimanere a Trapani la nave romana. Infatti, anche in base al parere espresso dalla commissione di saggi, l'Assessore ha deciso sulla esposizione della nave al Baglio Anselmi. Ritengo che si fosse lavorato bene e con determinazione dal 1999, anno di ritrovamento del reperto, probabilmente oggi Trapani avrebbe potuto disporre di un sito idoneo che oggi non c'è. Mi conforta avere avuto la disponibilità concreta dell'Assessore Purpura in adeguati sostegni economici per la realizzazione a Trapani di importanti interventi nel settore della cultura, dei quali parleremo neldettaglio nei prossimi incontri".
Intanto è soddisfatta Antonella Milazzo, deputato regionale del Pd di Marsala.
“Grazie alla Nave Punica, alla Sister Ship, al carico di anfore da trasporto del Relitto tardo-romano di Marausa, ai due Relitti medievali del Lido Signorino, nonché ai ceppi d’ancora in piombo, alle ancore in pietra e alle numerosissime anfore, il Museo va configurandosi , sempre più, come sede espositiva vocata alla conservazione ed esposizione di una delle più importanti raccolte di testimonianze di provenienza subacquea. Il Museo archeologico diventerà ,così, l’unico museo della Sicilia a vocazione navale e, in un percorso integrato con l'itinerario subacqueo di Lilibeo, con Mothia e con la Riserva naturale dello Stagnone, contribuirà a fare del nostro territorio un importante attrattore turistico-culturale”, ha dichiarato il deputato regionale.
“Adesso – conclude la parlamentare marsalese - bisogna lavorare per realizzare l’ambizioso progetto che mira a far diventare le Saline di Trapani e Marsala patrimonio dell’Unesco. Sono certa che, operando in sinergia con l'Assessorato regionale ai beni culturali e con le amministrazioni dei Comuni interessati ,potremo vincere questa importante sfida, fondamentale per lo sviluppo turistico ed economico dell’intero territorio provinciale”.
Questa invece la dichiarazione del sindaco di Marsala Alberto Di Girolamo
“Sono davvero soddisfatto di questa bella notizia. Avevo perorato questa assegnazione quando mi incontrai in campagna elettorale con l’Assessore Purpura. Il mio ringraziamento, oltre che al titolare dell’Assessorato ai beni culturali, è rivolto anche a tutti coloro che si sono adoperati affinché questo prezioso reperto venisse custodito in quella che poi è la sede tecnica più idonea e cioè quella di Baglio Anselmi. Un ringraziamento particolare mi corre l’obbligo di farlo nei confronti dell’on. Antonella Milazzo che da deputato regionale della nostra Città ne ha seguito passo passo l’evolversi della vicenda”.
Questo invece è quanto dichiara Francesco Brillante, segretario comunale del Pd di Trapani.
La nave romana arriverà a Marsala.
Il Pd di Trapani è certo che l’amministrazione Marsalese saprà dare ampia visibilità e il decoro che merita un reperto di tale importanza.
Non di meno, oggi la città di Trapani ha perso l’ennesima possibilità di migliorare se stessa offrendo qualità e cultura alla propria comunità, e non solo.
La perdita risulta avvilente se si considera che questo Sindaco non ha neppure tentato, disinteressandosi alla questione, quasi fosse un peso da scaricare su altri.
Quante possibilità Trapani dovrà ancora perdere prima questa amministrazione giunga alla fine, quante ancora saranno le opportunità precluse per inidoneità al ruolo di Primo Cittadino.
Oggi, le dimissioni, più che un'accorata richiesta, non sembrerebbero null’altro che un atto dovuto.