Una giornata per Don Pino Puglisi, ucciso dalla mafia, a Palermo, il 15 settembre 1993. E proprio oggi, 15 settembre, nel giorno della nascita e anche dell’assassinio di Don Puglisi, proclamato beato dalla Chiesa nel 2013, il centro di solidarietà “Nicola Coppola” in collaborazione con il Comune di Castellammare, ha organizzato una giornata dedicata alla memoria del prete anti-mafia.
Il 15 settembre alle 9.30, nell’ambito del progetto “Young factor” sul tema “Giovani per il sociale”, finanziato dalla presidenza del Consiglio dei Ministri, nell’aula magna dell’istituto Mattarella-Dolci, si terrà l’incontro con gli studenti sul tema “La vita: un dono infinito, l’infinito per dono. Omaggio al beato Padre Pino Puglisi”. Interverranno anche Filippo la Porta, attore palermitano che ha recitato nel cast del film “Alla luce del sole”, Giusi Pomara (amica di Padre Puglisi) e Valerio Montalbano, figlio di vittima della mafia.
Nel pomeriggio, alle 17,30, al teatro Apollo, dopo i saluti del sindaco Nicola Coppola, gli stessi relatori con don Giuseppe Tavolacci, responsabile del centro diocesano Vocazioni di Palermo, omaggeranno padre Pino Puglisi: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici”.
Questo il ricordo di Don Puglisi dell'Azione Cattolica di Trapani:
Ci sono storie che ti scavano dentro, storie che impari a conoscere dalla TV, dai libri di storia, dai racconti, dalla tristezza che cala sul capoluogo della regione in cui vivi, a 50 km da casa tua, dal "silenzio" da cui viene avvolta la Sicilia dopo che uno sparo ferma le coscienze e inizia a formarle. È lo sparo di chi era infastidito dalla presenza di Padre Pino Puglisi perché invitava "gli uomini d'onore a venire alla luce del sole"; è lo sparo di chi si crede libero, ma non ha altra scelta che premere un grilletto, quel grilletto il cui rumore non lo farà più dormire. È lo sparo che Don Pino si aspettava.
E Il tempo non cancella il "rumore" di quello sparo, lo fa entrare poco alla volta nelle anime dei giusti facendo crescere il desiderio del bene, di un mondo più a misura di essere umano dove questo può vivere liberamente.
E cosa vuol dire essere libero se non avere la possibilità di scegliere?! E Don Pino la sua scelta l'ha fatta e la sigilla con un "dolce sorriso" mentre stava per essere ucciso.
Adesso spetta a noi!
Quel sorriso ci provoca ancora oggi, soprattutto a noi laici di Azione Cattolica; ci chiede di essere responsabili di tutti quei giovani che don Pino ha salvato, sia da vivo che da martire; ci chiede a gran voce di essere testimoni di giustizia attraverso l'amore che può tutto, anche "morire e risorgere".
Siamo figli di una tenera "passione" e abbiamo il dovere di portare a tutti il dono più grande che è appeso alla croce.
Grazie Don Pino!
Dalila Ardito, gli assistenti e il consiglio diocesano dell’Azione Cattolica di Trapani