Gli irlandesi sono arrabbiati. Sono quelli della Ryanair che a Trapani non ci stanno più molto volentieri. Sono stanchi di dover rincorrere sempre i comuni e la Camera di Commercio, per avere pagate le rate dell’accordo di co-marketing. Adesso, le ultime indiscrezioni vogliono che la compagnia aerea lowcost, che fa muovere ogni anno a birgi un milione e mezzo di passeggeri, nei prossimi giorni invierà una nota per rescindere dal contratto con Airgest.
L’addio di Ryanair a Trapoani è vicino quindi, è scattato il conto alla rovescia. La situazione è sempre quella: i Comuni hanno grande difficoltà a pagare, la Regione è come se non esistesse. Alla Ryanair spettano ogni anno circa 5 milioni di euro, di cui 2 milioni 225 mila li versano la Camera di Commercio e i comuni della provincia di Trapani che si sono sostituiti alla Provincia nell’affare.
La Ryanair si impegnerebbe a lasciare al Vincenzo Florio solo i voli più importanti, ad esempio quelli da e per Bergamo e Roma Ciampino, riducendo tutti gli altri. Oggi potrebbe essere il giorno decisivo. Ci sarà l’ennesima riunione tra i sindaci della provincia di Trapani sotto la regia di Pino Pace, presidente della Camera di Commercio. Ci sono comuni che ancora non hanno pagato, e altri che lo stanno facendo. Nei giorni scorsi c’è stata la dichiarazione del sindaco di Pantelleria Salvatore Gabriele che ha detto che non avrebbe dato un euro per l’accordo di co-marketing, visto che non sarebbero state rispettate alcune richieste.
Il sindaco di Favignana Giuseppe Pagoto ha chiesto un incontro ai vertici di Ryanair.
Se non dovessero esserci novità positive, allora Pace sarà costretto ad arrendersi. In queste settimane Pace ha lanciato diversi ultimatum ai comuni invitandoli a regolare le posizioni con le quote. Ha minacciato di uscire dalla “cabina di regia” e di mandare lui stesso la lettera di rescissione a Ryanair. Eppure la scorsa settimana il presidente della Camera di Commercio aveva annunciato che ci doveva essere un incontro con la Ryanair per pianificare i voli invernali. Il contratto con la Ryanair scade nel 2016.
Sulla questione interviene anche il presidente di Confindustria Trapani Gregory Bongiorno.
“Noi speravamo che la vicenda fosse stata definitivamente chiarita già nella precedente riunione – dichiara Bongiorno – e che, da quel momento, ci si potesse concentrare su temi più importanti, quali le prospettive per il rilancio dell’aeroporto, l’indirizzo strategico, la programmazione dei voli, gli accordi con altre compagnie aeree; invece, purtroppo, siamo sempre fermi al punto di partenza. Vorremmo richiamare tutti al buon senso e fare uno sforzo comune per risolvere in maniera definitiva la vicenda del co-marketing. Purtroppo, le continue tensioni e i ritardati pagamenti hanno causato, tra le altre cose, anche la mancata partecipazione della delegazione del nostro territorio al tavolo di programmazione con Ryanair, indebolendo ulteriormente le possibilità di poter incidere nella scelta delle tratte sulle quali puntare per la prossima stagione estiva. Questo è il risultato al quale si arriva quando i problemi non si gestiscono per tempo e quindi si è poi costretti a subirne le conseguenze.”
Ai problemi con Ryanair si inseriscono anche quelli legati al management dell’Airgest, la società pubblico privata che gestisce lo scalo. Da oltre due mesi è scaduto il cda, si dovrebbe rinnovare ma la Regione, socia di maggioranza non si è fatta vedere alle riunioni. Si deve definire il nuovo assetto di gestione dell’aeroporto. Attualmente il presidente del Cda è Salvatore Castiglione, potrebbe essere riconfermato. Altro nome che gira è quello di Pino Pace. Ma la prossima riunione, in cui forse potrebbe uscire qualcosa, sarà soltanto il prossimo 28 settembre.
“Confindustria sulla vicenda aeroporto sta continuando a fare la propria parte – ha detto Bongiorno – oltre che attraverso la partecipazione al tavolo di discussione, anche attraverso piccoli segnali concreti, quale, per esempio, l’acquisto delle quote di AIRGEST della ex Provincia Regionale di Agrigento. Si tratta di un piccolo investimento – dichiara Gregory Bongiorno, Presidente di Confindustria Trapani – che però vuole testimoniare il fatto che Confindustria c’è e continuerà a lavorare per mettere insieme tutti gli attori pubblici e privati al fine di mantenere alta l’attenzione sul ruolo fondamentale che ha il nostro aeroporto, non soltanto per il settore turistico, ma per l’intero indotto che genera migliaia di posti di lavoro e che tutti noi abbiamo il dovere di proteggere”.
Intanto l'associazione Codici dopo i Comuni ha diffidato la Regione Siciliana "ad attivarsi sulle possibili soluzioni (in primis quella di intervenire in via sostitutiva rispetto agli Enti locali inadempienti?) adottando ogni più utile iniziativa ritenuta opportuna per evitare il peggio, al contempo assumendosi ogni responsabilità sui conseguenziali danni economici che dovessero ripercuotersi sul territorio della provincia di Trapani".
"Sono evidenti - continua il segretario Vincenzo Maltese - le omissioni e il disinteresse del Governo Regionale (ma anche della deputazione della provincia di Trapani che lo appoggia) per mantenere l'aeroporto “Vincenzo Florio” in Provincia di Trapani.
Omissioni perchè si aspetta ancora che la Regione nomini la nuova governance dato che il presidente Salvatore Castiglione ha passato il limite dei tre anni di mandato e per ben due volte l'incontro per il nuovo cda è andato a vuoto, proprio per l'assenza della Regione dai tavoli convocati. Disinteresse perchè non ha neanche sollecitato i Comuni inadempienti ad onorari gli accordi presi, piuttosto che intervenire noi associazioni a diffidare i Comuni di Castelvetrano e Mazara del Vallo, solo per citare i più rilevanti che ad oggi non hanno versato i 6/12 delle quote 2015 maturate".