Nel processo con rito abbreviato all’avvocato Corrado Di Girolamo, accusato di concussione e per il quale il pm ha chiesto la condanna a 4 anni e 4 mesi di carcere, sono state depositate le trascrizioni delle conversazioni registrate dai presunti concussi quando hanno incontrato il legale che adesso si trova sul banco degli imputati. Per il pm Giulia D’Alessandro e il legale di parte civile, l’avvocato Roberta Tranchida, quei colloqui comunque “nulla tolgono e nulla aggiungono”. Anche da queste registrazioni, sostiene l’avvocato Tranchida, si evince che “la riduzione delle pretese economiche è avvenuta solo alla fine”. Il prossimo 22 settembre, dopo l’arringa dell’avvocato difensore Paolo Paladino, potrebbe essere emessa la sentenza. La vicenda: secondo l’accusa, Corrado Di Girolamo avrebbe chiesto una ingente somma, a solo titolo di spese, agli aggiudicatari di beni messi all’asta dal Tribunale e alla cui vendita era stato delegato dal giudice dell’esecuzione. La prima richiesta sarebbe stata di 17 mila euro, a fronte della vendita di immobili per 24 mila euro. L’indagine, svolta dalla sezione di pg della Guardia di finanza della Procura, è scaturita dalla denuncia degli aggiudicatari dei beni messi all’asta (Leonardo Salvatore Lombardo, di 35 anni, e la sorella Giusy Marianna Lombardo, di 29, figli degli ex proprietari dei beni). Alla fine, Di Girolamo ridusse le sue pretese economiche a 7 mila euro. Sembra, però, dopo aver saputo di essere stato denunciato.