Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
20/09/2015 18:30:00

Armi, droga e mafia. Arrestato a Bologna Paolo Messina, di Campobello di Mazara

 E' stato arrestato perché dovrà scontare 9 anni e 6 mesi di carcere per droga e armi. Ma su Paolo Messina, siciliano originario di Campobello di Mazara, i carabinieri del Comando Provinciale di Bologna continueranno a lavorare ancora. Si tratta infatti di un personaggio con alle spalle una storia criminale particolarmente corposa.

Le manette sono scattate questo pomeriggio, quando i militari della Compagnia di Imola si sono mossi su richiesta della Procura Generale della Repubblica della Corte d'Appello di Palermo per dare seguito ad una condanna diventata definitiva ieri. Messina, domiciliato a Imola dal 1999 è stato punito per reati inerenti gli stupefacenti (produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope in concorso) e per detenzione abusiva di armi, reati commessi tra febbraio 2005 e luglio 2006 a Campobello di Mazara, Napoli, Palermo, Parma e in Spagna. Un personaggio particolare quindi. Che si muoveva su tutto il territorio nazionale e che aveva rapporti con gruppi criminali di diversa estrazione.

La vicenda era già balzata agli onori della cronaca nel luglio 2010, quando Messina era stato arrestato con altre 12 persone nel contesto dell'indagine denominata "Bogotà", condotta dai Carabinieri di Palermo, nella quale erano incappati anche tre soggetti di Parma, in collegamento con il siciliano in qualità di "cellule" per lo spaccio in Emilia. Nello stesso periodo Messina era poi rientrato temporaneamente con la moglie a Campobello dove risultava impiegato al Comune. Un dettaglio non di poco conto, se si pensa che a Campobello di Mazara, dominio incontrastato del superlatitante Matteo Messina Denaro, nulla succede per caso.

Secondo le ricerche degli specialisti dell'Arma, Paolo Messina è considerato dagli investigatori in contatto con gli ambienti della criminalità organizzata di Campobello di Mazara, area compresa nel cosiddetto "mandamento" di Castelvetrano, il cui boss Matteo Messina Denaro è da anni il ricercato numero uno tra i latitanti mafiosi. Per questo sulla figura di Messina e sulle sue relazioni locali con l'ambiente imolese ed emiliano gli investigatori hanno avviato una serie di approfondimenti investigativi.