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01/10/2015 09:45:00

Vendemmia 2015. Prezzi bassi dell'uva a Marsala, serve uno sforzo degli imprenditori

 La puntata del 30 settembre 2015 di Mulini Contro Vento – Storie di Moderni Don Chisciotte a cura di Sara Manzo si è parlato di Vendemmia 2015.
Quella del 2015 è sicuramente la migliore vendemmia degli ultimi dieci anni sia per quel che riguarda la qualità che per la quantità del raccolto. E mentre le cantine sia sociali che private sono già all'opera nella trasformazione della materia prima i viticoltori stanchi del lavoro estenuante lamentano esigui guadagni.
Il prezzo dell'uva quest'anno si è aggirata intorno tra i 20 e i 25 euro al quintale, un prezzo ridicolo se si pensa che il costo complessivo al produttore, comprensivo di costi per la coltivazione, manutenzione e cura di terreni e piante più la raccolta, sarebbe di circa 30/33 euro a quintale. Dunque per ogni quintale raccolto il produttore perde quasi 10 euro, ma chi glielo fa fare?
Lo abbiamo chiesto all'Assessore all'Agricoltura, Attività produttive e Sviluppo Economico Nino Barraco che tra le tante è un giovane imprenditore vitivinicolo che con una buona dose di intraprendenza e con non poche difficoltà è riuscito in pochi anni a guadagnarsi il proprio spazio sia a livello nazionale che internazionale dedicandosi alla produzione di vini “artigianali” dalla pianta alla bottiglia. L'esempio che l'Assessore ci porge è proprio il suo, invita i viticoltori a credere in un nuovo sistema di impiego del proprio prodotto. Bisogna cominciare a credere in un progetto più a lungo termine, un processo imprenditoriale che porti il semplice vignaiolo a diventare parte integrante di un “consorzio” di produttori di vino.
L'intervento del Presidente delle Cantina Sociale Paolini, Gaspare Baiata, avvalora l'intervento di Barraco. Il sistema delle cantine sociali è in crisi ormai da tempo, ed è strettamente legata alla crisi dell'intero comparto agricolo. Negli ultimi anni il mercato delle uve è cambiato radicalmente e per superare questo momento di impasse bisognerebbe fare uno sforzo cominciando a produrre sul nostro territorio quei vini che prodotti con l'esportazione delle nostre uve al nord rendono ricchi tanti imprenditori lungimiranti. Ma per produrre quegli stessi vini qui da noi mancano i macchinari e di soldi per comprare i macchinari non ce ne sono o meglio non si riesce a mettersi d'accordo per trovarli. Gli associati della cantina non se la sentono di investire e allo stesso tempo non nutrono alcuna fiducia in potenziali finanziamenti dell'Unione Europea, eppure di fondi comunitari per lo sviluppo destinati alla Regione Sicilia ce ne sono parecchi e molti di questi spesso tornano indietro al mittente. Baiata si rivolge alle istituzione chiedendo all'Assessore Barraco di insistere affinchè si dia giusto riconoscimento ai pregi del vino Marsala D.O.C. facendo pressione sul governo regionale e nazionale affinchè ci sia maggiore attenzione ai problemi del comparto agricolo.
Vincenzo Alessi è un giovane viticoltore che con la moglie gestisce ben due aziende agricole. Quest'anno la famiglia Alessi, nonostante l'associazione ad una cantina, ha deciso di non depositare neppure un grappolo della propria preziosa produzione ma di vendere l'intero raccolto al privato, e sebbene il compenso non sia stato esaltante come dice Vincenzo “meglio picca, maliritto e subito” e vedere quindi il proprio guadagno nel giro di pochi mesi piuttosto che attendere i tempi biblici della cantina sociale.
Uno che non ha peli sulla lingua Vincenzo, per lui il sistema delle cantine sociali è semplicemente sull'orlo del fallimento, un po' per le infiltrazioni politiche che ne hanno manomesso l'assetto originario di cooperazione popolare un po' perché non è avvenuto il cambio generazionale. Da tempo ormai a partecipare alle assemblee della cantina dei 1000 soci solo 90 sono presenti e di questi una decina hanno meno di 50 anni.
In conclusione, e' triste a dirlo, ma la baracca cade proprio a pezzi e per rimetterli su ci vorrebbe tanto di quell'impegno che ci si stanca solo a pensarci. Meglio lasciare tutto com'è, prima o poi arriverà qualcuno che verrà a dirci cosa è meglio per noi, per le nostre terre e le nostre famiglie sempre se per allora sarà rimasto ancora qualcuno e non è nemmeno detto che quel qualcuno abbia la voglia di contrastare i progetti di quei tanti furbastri che ben conosciamo e che già in passato hanno derubato e abusato questo popolo e la sua terra.
Mulini Contro Vento – Storie di Moderni Don Chisciotte torna mercoledì prossimo su RMC 101 dalle 13,30 alle 14,30 con una nuova inchiesta cittadina.