Delle foto allegate si dimostrano due eventi.
Quanti si trovano a percorrere la via Garraffa si soffermano ad osservare l’area archeologica. Visitatori e turisti, inoltre, scendono al piano sottostante per rendersi conto, attraverso i pannelli illustrativi, del significato e dell’importanza dell’intero sito. Purtroppo, però, la serie dei pannelli da tempo è priva del primo, sparito ad opera degli addetti alla manutenzione che dovevano ricollocarlo adeguatamente, essendosi sganciato dal telaio che lo sosteneva rimanendo a lungo penosamente penzolante.
Le lastre di vetro poste a recinzione dell’area sono in buon numero “sbullonate” con rischio incombente di andare in frantumi. Il fenomeno è dovuto ad un peccato d’origine: l’architetto ha fissato il “passamano” alle lastre mediante bulloni. Egli non ha previsto che il passamano diventasse ben presto “poggiaculo” per i ragazzi che frequentano quell’area. Il peso del sedere si scarica sul vetro e lo manda in frantumi. Ho suggerito di porre un rimedio collocando dei sostegni in acciaio inox per scaricare il peso sul pavimento e non sul vetro. Ma i tecnici del nostro Comune o non sanno, o non vedono e tanto meno sono disposti ad accogliere proposte al riguardo.
Secondo il mio parere, l’intervento nell’area (eliminazione delle erbacce, collocazione dei pannelli, consolidamento delle lastre, vigilanza e manutenzione ) riveste carattere di priorità se vogliamo valorizzare in concreto, e non solo a parole, i nostri beni di cultura.
Elio Piazza