Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
15/10/2015 06:30:00

Ryanair punta su Palermo: "Non abbandoniamo Trapani, basta col campanilismo però"

 Ryanair punta sempre di più su Palermo ma non lascia Trapani. Lo ha fatto intendere il commercial officier della compagnia lowcost irlandese David O’Brien in conferenza stampa a Palermo presentando il piano voli estivi per l’aeroporto “Falcone e Borsellino”.
A Punta Raisi la compagnia irlandese per l’estate 2016 avrà 15 rotte. Sono compresi, tra gli altri, 3 voli settimanali per Memmingen, 4 per Parigi, 9 a settimana per Treviso e 5 voli giornalieri con Roma. Un piano che porta il referente Ryanair a prevedere una crescita di fatturato del 7% a Palermo contro il 3,5% previsto per il resto d’Italia. Ryanair negli ultimi anni si è concentrata parecchio su Palermo, spostando alcune tratte da Trapani a Punta Raisi. Il numero dei passeggeri in due anni è cresciuto di 300 mila unità, passando da 1 milione 600 mila del 2014 a 1 milione 900 mila del 2015. Dati che portano O’Brien a definire la Ryanair la compagnia aerea di bandiera della Sicilia. Felice dei dati e delle intenzioni della compagnia irlandese anche Fabio Giambrone, presidente della Gesap, la società che gestisce lo scalo palermitano: “l’aumento dei passeggeri conferma il buon lavoro svolto in questi due anni, tra l’altro c’è stata una crescita esponenziale dei passeggeri pari a 800 mila unità in più rispetto al 2013”.
L’assessore regionale al Turismo, Cleo Li Calzi, davanti ai dati forniti da Ryanair invita la compagnia a “dialogare con la Regione per avviare un perscorso basato su una logica di sistema aeroportuale per l’isola e non ragionare con i singoli aeroporti che si trovano in una condizione contrattuale debole”.
Il riferimento è anche a Trapani, dove la Ryanair ha fatto base anni fa e ultimamente ha avuto problemi per incassare le rate dell’accordo di co-marketing stipulato con i comuni per garantire voli sotto forma di contratti di promozione turistica. I Comuni della provincia di Trapani ogni anno devono versare complessivamente 2 milioni 225 mila euro escluso iva, fino al 2016. Ma hanno problemi a versare in tempo le quote. Nel frattempo l’Airgest, la società che gestisce l’aeroporto di Trapani Birgi ha rinnovato il cda, che non è stato ratificato per una serie di pasticci. La quota rosa mancante, e l’incompatibilità di indennità del nuovo presidente designato dai soci, Franco Giudice, che dovrebbe rinunciare al suo stipendio perchè percepisce già una pensione. Tutto questo perchè l’Airgest è una socità che ha come socio di maggioranza la Regione Siciliana, che ha rilevato le quote dopo la messa in liquidazione della Provincia di Trapani. La Regione non ha però intenzione di portare avanti la partecipazione all’Airgest ed è intenzionata a vendere le quote. Nel frattempo Ryanair ha più volte minacciato di lasciare lo scalo o ridurre i voli se i comuni non rispettano gli impegni. “Non abbandoniamo Trapani”, ha detto David O’Brien. “Però ci focalizziamo su Palermo. Il futuro di Ryanair a Trapani dipende proprio da Trapani”. “Contiamo di trasportare un milione 400 mila passeggeri da Trapani contro il milione e 300 mila di Palermo”. Ma il numero dei passeggeri non è una promessa, è un dato previsto dal contratto. O’Brien ha ammesso che le cose sono cambiate, che ora è Palermo la base Ryanair in Sicilia. “Il dato dei passeggeri di Trapani se paragonato al numero degli abitanti, rispetto a quanti ne ha Palermo, è un buon risultato, comunque. Il rapporto con Palermo - ha concluso O’Brien- è molto costruttivo, con Trapani invece ci scontriamo con politiche molto campanilistiche, per questo motivo preferiamo focalizzarci su Palermo”.