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30/10/2015 06:10:00

Marsala, chi in Procura dopo Di Pisa? Partita la corsa, ci sono Di Matteo e Principato

 Tempo di grandi cambiamenti al Tribunale di Marsala. In Procura, infatti, Alberto Di Pisa è sul punto di andare in pensione, a Febbraio del 2016, e già si sono chiusi, lo scorso 15 Ottobre, i termini per presentare al Csm la domanda per il posto che fu di Paolo Borsellino. Le domande presentate sono state parecchie, e ci sono molti volti noti, come Teresa Principato, il Procuratore aggiunto che attualmente segue per conto della Direzione Distrettuale Antimafia le indagini sulla ricerca del latitante Matteo Messina Denaro, e l'uomo più scortato d'Italia, Nino  Di Matteo.  Una volta che Di Pisa andrà in pensione, non passerà molto prima di avere il nuovo Procuratore.della Repubblica. Si e no due mesi. Anche se i tempi del Csm sono sempre, nel bene e nel male, poco affidabili e c'è chi dice che la nomina del nuovo Procuratore potrebbe avvenire già prima di Natale. Tra coloro che hanno fatto domanda anche il Procuratore di Sciacca, Vincenzo Pantaleo. 

Più lungo invece il discorso per il nuovo presidente del Tribunale. Ci sarà da aspettare ancora un anno almeno, dicono i bene informati, perché sono tante le variabili da mettere a posto, e, insomma, il Csm, l'organo di autogoverno della magistratura in Italia, deve mettere mano a un Risiko complesso, e fare incastrare tante tessere. Tra i papabili che hanno presentato domanda: Alessandra Camassa, che ha iniziato in magistratura proprio a fianco di Paolo Borsellino, Sergio Gulotta, Andrea Genna e Luisa Romagnoli. Per ora il Tribunale è retto dal presidente facente funzione Raimondo Genco, che ha preso il posto di Gioacchino Natoli, oggi presidente di Corte d'Appello a Palermo. Natoli ha lasciato un Tribunale considerato oggi tra i più efficenti in Italia, e portato ad esempio positivo anche dal Ministro della Giustizia Andrea Orlando che ha annunciato una serie di provvedimenti contro i processi lumaca. Orlando ha citato ancora una volta Marsala nel suo intervento al recente congresso dell'Associazione Nazionale Magistrati a Bari:

In questi giorni, ho avviato un viaggio nei tribunali italiani con l'obiettivo di conoscere e individuare difficoltà e criticità. Non è un caso che questo viaggio sia cominciato dal Sud. I dati drammatici sulla realtà economica e sociale del Mezzogiorno si riflettono anche nelle performance dei tribunali, soprattutto nel civile, in termini di un più alto tempo medio di risoluzione delle liti e di un più elevato tasso di pendenze ultratriennale. Questo non vuol dire che non esistano esempi virtuosi, come quello del Tribunale di Marsala, che è riuscito a scalare moltissime posizioni.

Natoli, va detto, esce positivamente anche dalla vicenda che sta investendo il Tribunale di Palermo e che ha travolto la Sezione Misure di Prevenzione. I fatti sono noti: l'ex presidente, Silvana Saguto è al cento di uno scandalo che comprende passaggi di denaro, incarichi al marito, favori per sé e per i figli, nomine interessate in un quadro di gravi irregolarità amministrative. Le intercettazioni raccontano che recentemente Gioacchino Natoli aveva fatto rievocare proprio un incarico della Saguto al marito: "Non deve lavorare nell'ambito di incarichi conferiti dalla sezione" disse Natoli alla collega. Ma, più in generale, è noto che proprio la presenza di Natoli a Palermo abbia dato la possibilità ai magistrati di Caltanissetta di poter indagare a fondo sulle anomalie che accadevano alla sezione Misure di Prevenzione.