I Carabinieri di Campobello di Mazara hanno arrestato, in ottemperanza di Ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari a carico di due soggetti ritenuti responsabili del reato di rapina aggravata, Giuseppe D'Angelo, 24 anni di Alcamo residente a Castelvetrano e Alessandro Messina, 24 anni di Castelvetrano già detenuto al carcere di Trapani.
La rapina aggravata, per cui il Tribunale di Marsala - Ufficio GIP ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare, è avvenuta la sera del 22 luglio 2014, quando un medico che stava transitando a bordo della propria autovettura in una strada secondaria alla periferia di Campobello di Mazara veniva superato da un’utilitaria di colore verde con due persone a bordo che lo costringevano ad accostare. Una volta fermatosi, due ragazzi a volto scoperto e armati di coltello scendevano dall’utilitaria e gli intimavano di consegnare loro quanto di prezioso avesse al seguito: il medico, ferito lievemente dalla lama del coltello premutagli contro il fianco da uno dei rapinatori, consegnava il proprio orologio da polso a la borsa ventiquattrore con dentro, oltre ai documenti, il portafoglio con la somma contante di 450,00 euro e alcuni telefoni cellulare. Subito dopo i malviventi si allontanavano a bordo dell’utilitaria verde.
A seguito della denuncia, i rapinatori venivano riconosciuti dalla vittima, sottoposta al riconoscimento fotografico. Inoltre, i Carabinieri accertavano che uno dei due soggetti individuati era in possesso di una Fiat Punto verde, corrispondente alla descrizione della vettura dei rapinatori e che i cellulari rubati venivano dati in uso a persone a stretto contatto con gli arrestati.
Grazie a tutti questi elementi, la Procura della Repubblica di Marsala inoltrava all’Ufficio GIP del medesimo Tribunale la richiesta di emissione della citata Ordinanza di custodia cautelare, che veniva concessa per il reato di rapina aggravata dall’uso delle armi in concorso. Al momento dell’esecuzione della misura cautelare, il D’Angelo veniva tratto in arresto e al termine del foto segnalamento veniva sottoposto al regime degli arresti domiciliari presso la propria abitazione; al Messina veniva notificato l’atto presso la casa circondariale di Trapani, dove lo stesso si trovava già detenuto per altra causa.