Dopo gli arresti degli scorsi giorni, continua la campagna di prevenzione del Commissariato di P.S. di Alcamo.
Gli agenti del commissariato cittadino hanno infatti intensificato i controlli nelle zone marittime del Comune dove insistono abitazioni estive che, a fine stagione, sono bersaglio di azioni predatorie.
Una presenza discreta, in abiti civili, è stata infatti affiancata ai tradizionali servizi di prevenzione e controllo del territorio per arginare la recrudescenza dei reati contro il patrimonio.
Proprio come quello messo a segno da un noto pluripregiudicato alcamese, Milotta Gaspare, 39, colto in flagranza, nel primo pomeriggio di ieri, dopo essersi introdotto in un appartamento di Alcamo Marina (zona Petrolgas).
A rendersi responsabile del gesto non un delinquente “in trasferta” ma un ex sorvegliato speciale di pubblica sicurezza – la relativa misura era terminata a settembre di quest’anno - , con numerosi precedenti in materia di reati contro il patrimonio.
Nella tarda mattinata di oggi l’uomo, con l’ausilio di un complice che fungeva da “palo”, dopo aver visitato l’abitazione ed aver prelevato del denaro ed altri oggetti, si stava dileguando.
Il pregiudicato non aveva però fatto i conti con un poliziotto in borghese che lo ha bloccato sull’uscio della residenza, in attesa dell’intervento della pattuglia in servizio di controllo del territorio.
Dopo aver condotto in Commissariato il Milotta, gli agenti si sono subito messi alla ricerca del complice, la cui autovettura era stata notata poco prima dell’arresto.
Secondo quanto ricostruito dagli operatori, quest’ultimo, identificato nell’incensurato G.G. e deferito alla Procura della Repubblica in stato di libertà, avrebbe fatto da “palo”, fornendo un contributo al buon esito dell’azione delittuosa. Dopo aver raccolto la denuncia del proprietario dell’abitazione colpita dal furto, il Milotta è stato tratto in arresto in flagranza del reato di furto in abitazione aggravato dalla violenza sulle cose.
Esaurite le formalità di rito, il Milotta è stato condotto presso l’abitazione in regime di arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida.
Le indagini proseguono per accertare eventuali intrusioni in altre abitazioni in zona.