Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
18/11/2015 04:45:00

Tumbiolo: "Proteggere i pescatori siciliani dalle minacce dell'Isis"

 Il Presidente del Distretto Produttivo della Pesca Giovanni Tumbiolo esprime il proprio cordoglio per le vittime dei tragici eventi di matrice jihadista avvenuti nei giorni scorsi a Parigi, a Beirut, in Kenia, Nigeria ed in Siria. “Questi attacchi –ha dichiarato Tumbiolo- sono atti di terrorismo che non devono essere associati alla religione islamica che predica misericordia e pace fra i popoli. Abbiamo ancora in mente le parole pronunciate di recente a Blue Sea Land, a Mazara del Vallo, dall’Imam della Grande Moschea di Roma, Muhammad Hassan Abdulghaffar: ‘condanniamo il terrorismo e l’integralismo in tutte le sue forme’. Sono d’accordo con il mio amico Imam che in quell’occasione ha sottolineato ‘chi ammazza nel nome dell’Islam e del Profeta Maometto non è islamico ma terrorista’.”

Tumbiolo ha poi aggiunto: “non dimentichiamo i pescatori siciliani che vivono ‘in trincea’ di una ‘guerra dimenticata’. Più volte abbiamo chiesto l’intervento dello Stato Italiano e dell’Unione Europea al fine di tutelare l’incolumità dei nostri pescatori impegnati nella loro stoica attività di pesca al gambero rosso in acque internazionali davanti la Libia dove è serio il rischio quotidiano di essere rapiti o attaccati da miliziani.

Con maggiore determinazione –ha concluso il Presidente del Distretto della Pesca siciliano- chiediamo alle Autorità competenti di tutelare l’attività dei pescatori siciliani nelle acque internazionali antistanti le città di Derna e Bengasi che –secondo le recenti testimonianze dei nostri pescatori- sono diventate sempre più pericolose”.