Fondi PSR per l’agricoltura siciliana sempre più a rischio. Otto giorni alle imprese per produrre una valanga di documenti e rimanere attaccati al treno dei fondi PSR per l’agricoltura siciliana. E’ l’ultima follia targata Regione Siciliana, che, con tanto di decreti datati 12 novembre 2015, inviati alle aziende del settore, impone tempi strettissimi (fino al 20 novembre) per produrre montagne di certificazioni che attestino la spesa ammessa al finanziamento. E per molte aziende i tempi sarebbero anche più risicati, visto che il decreto è stato recapitato loro solo questa settimana.
“E intanto – afferma la deputata del Movimento 5 Stelle Angela Foti – attendiamo ancora di capire cosa stia facendo l’assessorato all’Agricoltura per chiedere una proroga all’Europa per questi progetti. I fondi per l’agricoltura siciliana per i piani di sviluppo rurale, infatti, sono a rischio disimpegno automatico se l’iter di finanziamento non sarà completato entro il 31 dicembre, con il conseguente fallimento di numerose imprese”. Per scongiurare la perdita dei fondi il M5S, raccogliendo gli appelli delle organizzazioni del settore e dell’ordine degli agronomi, ha presentato una risoluzione all’Ars per impegnare il governo ad inoltrare presso la Commissione europea una richiesta di proroga nell’interesse dell’agricoltura siciliana. A motivare l’atto dei deputati sono le numerose alluvioni ed eventi atmosferici avversi che si sono verificati a partire dal 2007 in Sicilia, come attestano le 40 dichiarazioni di stato di calamità deliberate dalla giunta regionale. Eventi, questi che, sommati alla farraginosità della burocrazia e alla difficoltà di accesso al credito – secondo i deputati cinquestelle – hanno ostacolato l’operatività delle aziende agricole in corsa per i finanziamenti. Per sollecitare un intervento della Regione presso la Commissione Europea è intervenuto pure il deputato europeo M5S Ignazio Corrao, che ha scritto al neo assessore Antonello Cracolici una lettera sottoscritta dai 14 deputati regionali cinquestelle all’Ars. “Occorre – si legge nella missiva – verificare l’esistenza di tutti i requisiti che configurino lo ‘stato di emergenza’ del settore e promuovere tale posizione presso la Commissione Europea al fine di ottenere la proroga dei termini di scadenza e quanto necessario per favorire il pieno assorbimento finanziario delle risorse”.