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25/11/2015 06:25:00

"Le notti insonni dopo la rapina alla nostra gioielleria in centro a Marsala"

 Giovedì pomeriggio, nel pieno della “cassariata”, due tizi sono entrati nel negozio di famiglia, la gioielleria D'Angelo, e hanno prima malmenato mio padre, il titolare, e poi rubato quel che potevano.
Nei giorni seguenti ho fatto fatica a prendere sonno. Dopo un po’ di tempo senza dormire mi metto a letto, quel po’ di tempo non credevo fosse nemmeno raggiungibile, per rendere l’idea di quanto sarcasmo stia usando, ma forse sono abituato male. In questi giorni, in cui si dorme poco, ci chiediamo quanto sia sicuro avere un'attività a Marsala. Non siamo stati colpiti solo noi, in questi giorni, dai ladri. Le forze dell'ordine stanno facendo un lavoro eccellente, ci danno tutto il supporto necessario, si fanno in quattro, nonostante le tante altre emergenze che ci sono in città e il numero ridotto di agenti in proporzione alla grandezza della città.
Ed è in questi minuti, che diventano ore, ogni sera, prima di prendere sonno, che mi frulla in testa una domanda. Perché mia madre da quasi 23 anni ha deciso, con il suggerimento di mio padre, di aprire un’attività commerciale? Rischiare del capitale, rischiare la propria vita, “perdere” il suo tempo, come mai? Lei che un lavoro già bene o male l’aveva trovato, usando il suo tempo per studiare. Probabilmente l’incertezza dell’impiego stesso, in quanto non ancora di ruolo, e la certezza di una tradizione decennale nel settore; e poi c’è la famiglia, i figli da crescere e la possibilità di vicinanza.
E poi mi domando, cosa può spingere 2 individui, o forse 3, a fare una rapina, in pieno centro a Marsala alle 19 di sera, fra la confusione generale? Magari è una domanda stupida. Magari la risposta potrebbe essere la mancanza o l’incertezza di un lavoro. Oppure perché se nasci in determinati contesti, sfortunatamente certe cose o le impari, o le impari. O ancora, ed è questo quello che dovrebbe preoccupare di più, per il semplice gusto di delinquere. E poi probabilmente c’è la famiglia, i figli da crescere, già, servono risorse, soldi o qualsiasi cosa per procurarsene. Ogni mezzo allora per loro diventa utile, senza scrupoli.
Ho scritto poco, non sono un grande scrittore, ma mi accorgo che fra le 2 realtà ci sono tante cose in comune. Metodi diversi, nettamente diversi. E c’è qualcosa che mi salta all’occhio e che mi fa capire che 23 anni di lavoro, di sacrifici, di instaurare un rapporto con la comunità, possono diventare nulla contro i 12 minuti che servono per una rapina.
Abbiamo risolto, faremo tutti i ladri di professione...
O forse no, quella differenza di tempo, fa la differenza. E non la fa in termini di furbizia, ma la fa in termini di onestà, di cultura, di lealtà verso il prossimo, di rispetto nel lavoro altrui, voluto cercato e trovato. Rispettare la determinazione di intraprendere un’attività ed un rischio economico, principio fondamentale per un imprenditore.

Voi, ladri, fate quel che volete, io mi tengo la mia famiglia, il loro coraggio. L'insonnia passerà.


Pietro D'Angelo