Sono stati rimessi in libertà due dei tre marsalesi finiti in manette, l’1 dicembre, in contrada La Coniglia, in territorio di Trapani, per detenzione illegale di armi da fuoco e munizioni. Scarcerati: Roberto Giacomo Sturiano, di 45 anni, pregiudicato, e la moglie Anna Di Giovanni, di 38, incensurata. La decisione è del gip del Tribunale di Trapani Antonio Cavasino, che ha comunque convalidato i tre arresti effettuati dai carabinieri. In carcere rimane, invece, il 49enne Cristoforo Domenico Sturiano, fratello di Roberto Giacomo, che a quanto pare si sarebbe addossato tutte le responsabilità. I tre, difesi dall’avvocato marsalese Diego Tranchida, erano stati arrestati dai carabinieri del Nucleo investigativo di Trapani e dello Squadrone eliportato cacciatori, che nel corso di un “mirato” servizio di controllo con perquisizione in un ovile nell’agro trapanese hanno trovato una pistola semiautomatica, calibro 9 corto, completa di caricatore con 7 cartucce e il colpo in canna, una pistola semiautomatica calibro 8 a salve, completa di caricatore con 3 cartucce e una baionetta. Ed inoltre 33 cartucce di diverso calibro. Gli arrestati non avevano saputo giustificare la detenzione delle armi, “conservate – dicono gli inquirenti - in condizioni tali da poter essere utilizzate subito o all’occorrenza”. Le pistole erano avvolte in stracci in modo da preservarne l’integrità. Le armi sono state inviate al Ris di Messina per verificare “se e in quali occasioni sono state utilizzate per commettere delitti”.