Neppure il tempo di smaltire l’amaro in bocca per la condanna subìta lo scorso 16 novembre, che per Gaspare Como, 45 anni, cognato del boss Matteo Messina Denaro, è iniziato, in Tribunale, a Marsala, un altro processo che lo vede ancora imputato per intestazione fittizia di beni e attività commerciali. Queste ultime sono due negozi di abbigliamento (uno a Castelvetrano, l’altro a Marsala) sequestrati dalla Dia ai primi dello scorso luglio, contestualmente all’arresto (domiciliari con braccialetto elettronico) per Como. Sequestrata anche una villa nella frazione balneare di Triscina. Anche questa, per gli investigatori, sarebbe in realtà del cognato del boss, seppur intestata a imprenditori castelvetranesi. Arresto e sequestri sono stati disposti dal gip Vito Marcello Saladino su richiesta della Procura di Marsala. Sposato con Bice Maria Messina Denaro, una delle sorelle del boss, Como è pregiudicato per associazione a delinquere ed estorsione. In precedenza, è stato anche sorvegliato speciale. Secondo l’accusa, Gaspare Como (difeso dall’avvocato Celestino Cardinale) avrebbe intestato attività e beni ad altri allo scopo di evitarne la possibile confisca da parte dello Stato.