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13/12/2015 06:50:00

Lettera da parte della nostra amica "Marsala", intercettata da Antonio Galfano

  Carissimi, sono la Vostra amica “Marsala”, scusatemi se rispondo alla vostra lettera con un certo ritardo, ma in questi ultimi tempi sono stata davvero indaffarata, tanto da trascurare persino gli affetti più intimi. Come avrete saputo, la mia casa, tempo addietro, è stata invasa da nuovi ospiti. Andato via Renzo (una persona perbene che ancora oggi rimpiango) ho tentato, in un primo momento, di affezionarmi a Giulia, che nel frattempo mi aveva reso visita. Ho incontrato, per ciò, diverse difficoltà: prima tra tutte, il carattere difficile della mia nuova ospite. Figuratevi che era convinta di potersi sbarazzare di tutti gli altri miei amici, ignorandoli e talvolta facendoli apparire addirittura come ospiti di passaggio, appena, appena sopportati, se non addirittura sgraditi. Io, invece, avrei dovuto accettare festosamente i nuovi ospiti che Lei di tanto in tanto mi presentava. Qualcuno di questi addirittura aveva deciso, d’accordo con Lei, di trasferirsi stabilmente, con tutti “i bagagli e i burattini”, presso la mia casa. Senza che mi avesse dato il tempo di riflettere sul da farsi. Non parliamo poi delle decisioni prese a mia insaputa ! Figuratevi che ben presto ha deciso addirittura di modificare, radicalmente, una delle mie stanze ( piazze)preferite, cambiandone, di punto in bianco, sia la configurazione architettonica che l’arredamento classico. Vi lascio immaginare, la figuraccia che ho fatto nei confronti dei miei amici di un tempo e soprattutto nei riguardi dei cultori della Mia storia. È pure vero però che mi sono giovata di numerose pacche sulle spalle da parte di un nutrito numero di giovani . Anche se io, in verità, non sono riuscita a cogliere appieno il senso di un simile ripetuto gesto. Quelle pacche – voglio dire - dovevano essere intese come compiacimento, come rivalsa o come elegante “sfottò”? Ho rappresentato la questione a diversi “studiosi” fidati ma non sono riuscita a raccapezzarmi granché. Qualcuno addirittura mi ha messo nelle orecchie una pulce fastidiosa, una pulce che ronzando mi ha sussurrato che quelle modifiche strutturali sono state eseguite rispettando soltanto le regole tipiche “del padrone del pastificio”. Sta di fatto che ora dovrei pensare anche a modificare la denominazione di quella piazza; volendo essere realista, potrei integrare l’attuale appellativo “della Vittoria” aggiungendo la dizione “di Pirro” oppure potrei denominarla “Piazza delle rimembranze” o, meglio ancora, “delle lagnanze”. Per non parlare poi dei numerosi discorsi che, a quel tempo, si tenevano,in presenza della suddetta, nei miei salotti. Discorsi di ogni tipo che mi facevano apparire talvolta ricchissima, e tal’altra povera in canna; in qualche circostanza piena di gioielli e in qualche altra seminuda. Ad un certo punto, presa dalla confusione, ho temuto di non potercela fare. Giulia mi raccomandava di non lasciarmi prendere dalla preoccupazione della povertà perché – diceva - avrei ereditando, entro breve termine, cospicue somme di denaro che avrei potuto impiegare per rifarmi la casa e tutto l’arredamento esterno, compreso “il portale marittimo”. Subito dopo però quella prospettiva si è allontanata, per essere sostituita dalla promessa di cospicue disponibilità da parte di nuovi amici (prima avversari), con i quali avrei potuto condividere, a Suo giudizio, la prospettiva di un più sereno percorso di vita. L’obiettivo non si è avverato perché, come avrete avuto modo di apprendere, Giulia ad un certo punto, a seguito di eventi imprevisti, si è lasciata prendere dallo sconforto, decidendo addirittura di lasciarmi, prima del tempo, con tutti gli acciacchi che mi sentivo in corpo; il più grave dei quali era rappresentato da improvvise fibrillazioni cardiache, assai fastidiose, diagnosticate – anche se con varie terminologie - dai diversi esperti che mia avevano “visionato”. La mia salute, in quel periodo, doveva essere davvero malandata ! Figuratevi che i miei amati figli, chiamati al mio capezzale con urgenza, hanno deciso, a maggioranza, di affidarmi ad un bravo cardiologo, dal passato interessante e notoriamente affettuoso con i suoi pazienti. Volete sapere come sto adesso? Con la venuta dei nuovi ospiti, capeggiati dal mio amico Alberto, le visite, le attenzioni e le cure non mi mancano, ma i vecchi acciacchi me li sento ancora tutti addosso. In compenso la mia casa, che ad un certo punto si era quasi svuotata, è tornata ad essere frequentata da parenti, amici e conoscenti di ogni genere. E molti di essi cercano di incoraggiarmi dicendomi che, una volta superato il malessere causato dalle fibrillazioni cardiache, occorre che io mi abitui a convivere – come fanno d’altronde tutti gli anziani - con le malattie croniche. Una simile evenienza, tuttavia, non mi spaventa più di tanto. Resto invece atterrita, per un verso, dalla la prospettiva di restare “povera in canna” e, per un altro verso, dal sospetto che i tantissimi amici che attualmente mi frequentano lo facciano perché si sentono confortati , in qualche misura,dalla supposizione che ancora mi restano da riscuotere, soprattutto dai miei diletti figli, parecchi crediti. E chissà che io non possa dire “domani” di avere consegnato ad Alberto un “tesoretto” analogo a quello che Giulia, inavvertitamente, aveva lasciato all’ex Provincia di Trapani al momento della cessazione della carica Presidenziale e che poi è stato rinvenuto dal successivo Presidente del suddetto Ente (ora soppresso) On. Turano !
A voi, cari amici, cosa posso promettere? Più che una promessa Vi posso fare una raccomandazione : la crisi socio-economica cittadina è drammatica, ma Voi, assieme ai miei stessi figli, allontanando qualsiasi sintomo di sconforto, dovete stringere i denti fino al limite della “loro” resistenza. Poco o tanta che sia. E chissà che, cammin facendo, non Vi si presenti l’occasione di fare spazio ai rimorsi o, addirittura, ai rimpianti.
Ciao a tutti e buon anno nuovo . E sono sempre la vostra “cara” Marsala di sempre.

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P.S. I fatti riportati in questa lettera “allegorica”, anche se si rifanno alla cronaca politico-amministrativa dei rispettivi periodi, sono frutto di libera articolazione espositiva, fermo restando il mio rispetto nei confronti delle persone che, altrettanto liberamente, si riconosceranno nello scritto che precede.
Antonio Galfano,senior .