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23/12/2015 06:35:00

"Io commerciante rapinato a Marsala, vivo per miracolo. Ci sentiamo insicuri"

 Antonio Mistretta, titolare di uno dei più importanti punti vendita di arredi di Marsala, vittima di una violenta rapina giovedì scorso. Come si sente?

Dal punto di vista fisico va meglio rispetto a qualche giorno fa. Moralmente sono ancora scosso, la cosa è stata molto pesante. Ma mi riprenderò a breve.

Tra le cose che colpiscono è che ci sia stata tanta violenza in questa rapina, lei è stato picchiato e una sua dipendente malmenata e legata a una sedia. Il tutto nonostante non abbiate accennato a reazione davanti ai rapinatori.

Non ho posto resistenza. Quando vengono con un arma in pugno hai poco da fare, devi accettare. Ho capito che le cose si mettevano male e ho fatto quello che mi chiedevano. Ho subito questo grave episodio che non potrò dimenticare.

Molta solidarietà è arrivata da molti colleghi commercianti?

Tutta la città, molta gente mi è stata vicino. Molta gente è venuta a trovarmi. Ecco non mi fa paura ritornare con più forza di prima.

Nei primi giorni era tanto lo sconforto che l'ha portata a pensare di mollare tutto.

Questo senso di sconforto ti viene anche perchè vedi che la città è un po' abbandonata sul punto della sicurezza.

Cosa bisognerebbe fare secondo lei?

Io devo fare un elogio alle forze dell'ordine che continuano a starmi vicino. Loro fanno ciò che possono.

Ma sono pochi.

Sono pochissimi in città. Stanno lavorando in maniera encomiabile. In una città così vasto un numero così esiguo di polizia e carabinieri non possono controllare tutta la città. In certi momenti ci sentiamo abbandonati a noi stessi nel centro storico. Pochissimi uomini. Siamo in balia della malavita, ci sentiamo un bersaglio. Non vogliamo buttare la spugna, però non è facile. E' finita bene tutto sommato.

Perchè lei è qua a raccontare ciò che è successo.

Poteva finire peggio, lo assicuro. Fortunatamente sono qui a raccontarlo. Anche la mia impiegata è moralmente distrutta, ma dobbiamo riprenderci immediatamente. Adesso non è tanto il danno economico, ma quello morale. Non riesco a sorridere, a stare sereno. Supereremo, è questione di tempo.